Napoli, Bufala Fest non decolla; l'ira degli organizzatori: «Non ci criminalizzate»

Napoli, Bufala Fest non decolla; l'ira degli organizzatori: «Non ci criminalizzate»
di Valentino Di Giacomo
Domenica 10 Luglio 2022, 11:24
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Nessuna ressa, nessun assalto al Lungomare come avvenuto appena due settimane fa in occasione del Pizza Fest. Il primo giorno del Bufala Fest in via Caracciolo - l'evento inaugurato ieri sera e che continuerà fino al prossimo 17 luglio - non ha fatto registrare disordini e caos. Gli organizzatori puntano il dito contro il Comune: «Negli ultimi giorni - spiega l'ideatore dell'evento, Antonio Rea - si è voluto criminalizzare qualsiasi genere di kermesse organizzata sul Lungomare, invece i grandi eventi si possono svolgere lo stesso se si studiano dei progetti intelligenti per coniugare affluenza e sicurezza».

C'è rabbia da parte degli organizzatori perché erano sicuri sin dal pomeriggio di ieri, ancor prima che l'evento si svolgesse, di aver predisposto le soluzioni adatte per evitare resse. Tutto intorno al Lungomare, dal Consolato statunitense a piazza della Vittoria, le solite scene della movida selvaggia del sabato sera: auto in doppia fila, traffico e clacson che suonano all'impazzata.

I botteghini del Bufala Fest, invece, anche grazie alle prenotazioni effettuate online, non hanno visto file oceaniche, anzi. Nel corso della serata, dalle 19 alle 24, sono state probabilmente meno di 2mila le persone che hanno partecipato all'evento anche se l'organizzazione non ha voluto fornire dati.

«È stato complesso organizzare tutto - racconta Antonio Rea - perché è difficile interloquire con il Comune che non ha neppure una commissione per i grandi eventi come invece accade in altre città. Basti pensare che solo 4 giorni fa, poco prima dall'inizio della festa, l'Ente ci ha chiesto 73mila euro per l'occupazione di suolo pubblico. A ridosso dell'evento». Gli organizzatori lamentano le accuse avanzate nei giorni scorsi dal sindaco Manfredi in seguito al grande caos che si è verificato in occasione del Pizza Fest. «Non voglio sbilanciarmi in paragoni - continua Rea - ma loro è come se organizzassero il Festival Bar, noi facciamo lo Zecchino d'Oro. Sono due tipologie di eventi differenti. La pizza è un prodotto che richiama la massa, noi facciamo un prodotto più di nicchia con un costo diverso: ad esempio la carne dei bufali, molto tenera». Anche il parterre degli ospiti - sottolineano gli organizzatori - è stato pensato per un target di pubblico differente: nei prossimi giorni si esibiranno artisti come Riccardo Fogli e Fabio Concato, «non proprio - viene rilevato - degli artisti che richiamano il pubblico dei ragazzini». Anche se ieri sera si è esibita Valentina Stella.

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Proprio per il timore di ripetere le scene di caos che si sono vissute con il Pizza Fest, è stato massiccio anche l'impiego delle forze dell'ordine e della polizia municipale per scoraggiare gli incivili. A decine le multe per la sosta selvaggia nei pressi di via Caracciolo, all'esterno del Circolo del Tennis sono state multate oltre 50 auto che avevano parcheggiato in divieto di sosta. Dalle 22 in poi è poi cominciato il solito traffico sul Lungomare con le auto in fila, i motorini che sfrecciano sulle corsie facendo controsenso e sempre gli stessi ras della sosta selvaggia. «Noi facciamo quello che possiamo fare per limitare le criticità - spiega il Comandante della polizia municipale, Ciro Esposito - ma ovviamente non possiamo eliminarle. Abbiamo elevato tantissime multe per scoraggiare gli incivili e abbiamo predisposto vari presìdi a ridosso del luogo dell'evento, i controlli ci sono stati. Inoltre, come avviene in questi casi abbiamo anche chiuso la pista ciclabile per scongiurare pericoli per i passanti».

L'obiettivo degli organizzatori è ora portare il Bufala Fest a Milano e a Boston. «A Milano - racconta Rea - abbiamo già parlato con la Giunta Sala e, dopo aver illustrato il nostro progetto, ci hanno richiamato dopo un giorno chiedendoci quanto spazio ci occorre, di quali servizi abbiamo bisogno e cosa intendiamo proporre. A Napoli il solito caos tra burocrazia e regole poco certe». Poi, conclude Rea: «Non vanno criminalizzati i grandi eventi, tutto si può fare se viene organizzato con raziocinio».

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