Buondì anti-neomelodici, lite sullo spot della Motta: «Offende Napoli»

Buondì anti-neomelodici, lite sullo spot della Motta: «Offende Napoli»
di Francesca Scognamiglio
Martedì 8 Ottobre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 16:42
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«Ditemi come può una colazione essere golosa e leggera allo stesso tempo, oppure... musica Napoli!». Una frase, questa, usata come claim di uno spot pubblicitario che ha suscitato non poche polemiche in città. A far scattare lo sdegno è il nuovo spot delle merendine Buondì Motta che ha innescato sul web una vera e propria bufera per l'uso considerato improprio della musica neomelodica e i suoi riferimenti alla città di Napoli.
 
A mandare in tilt il web è stato nello specifico lo spot in cui una famiglia composta da madre, padre e due figli sono seduti attorno al tavolo per fare colazione dove lottano con un dispositivo di intelligenza artificiale di nome Enza che fa partire una canzone neomelodica che sembrerebbe far divertire i bambini ma infuriare la mamma che proverà così a spegnere Enza con modi anche bruschi. Pubblicato anche sulla pagina ufficiale di Facebook del prodotto, lo spot è accompagnato dalla didascalia: La nuova colonna sonora a prova di deficienza artificiale per una colazione #GolosaeLeggera. E così è esplosa l'ira di molti napoletani che hanno criticato la scelta dell'azienda che dal canto suo ha replicato: questa musica non rappresenta Napoli, non volevamo offendere i napoletani ma solo strappare un sorriso.

Rabbia e amarezza naturalmente tra i rappresentanti della musica napoletana neomelodica, artisti molto amati dal pubblico. È il caso di Gianni Fiorellino che ha commentato così la notizia: «Potrei esordire con non ho parole, ma purtroppo me ne vengono, e di poco edificanti, nei confronti di buondì Motta. Mi fa pensare che, con l'evolversi di varie tendenze delicious and bakery, la classica merendina anni '80 si sia aggrappata a una polemica annunciata, provando a ledere in primis la città, e poi un genere musicale. È come annientare lo splendore degli stornelli, prendendo una canzonetta stupida romana, e siglarla con canzoni Roma Gabriella Ferri si rivolterebbe nella tomba. Odio far polemiche in merito, perché può sembrare sempre si rasenti il vittimismo, quando in realtà la musica napoletana non ha certo bisogno di questi colpi bassi e di discutibile gusto, per continuare a vivere nel mondo, e di generazione in generazione». È molto dura anche la reazione di Emiliana Cantone che commenta: «Non credo sia solo una offesa per i napoletani ma soprattutto per la musica e per la cultura. È stata una vera e propria caduta di stile da parte dell'azienda e non ci vedo nulla di ironico. Mi ha infastidito molto anche il gesto con cui l'attrice spegne la musica, come fosse un genere, il neomelodico, da non sentire assolutamente. Lo dico non solo da cantante ma da napoletana».
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