Burocrazia, liti e lavori a rilento,
così il San Paolo resta un cantiere

Burocrazia, liti e lavori a rilento, così il San Paolo resta un cantiere
di Luigi Roano
Domenica 5 Agosto 2018, 15:17
3 Minuti di Lettura
Il tema San Paolo non è questione solo di chi ha ragione o torto tra il Comune e la Ssc Napoli, fra Aurelio De Laurentiis e il sindaco Luigi de Magistris. Piuttosto la domanda è: in che condizioni è la vetusta struttura di Fuorigrotta? In che stadio siederanno i tifosi? Gli azzurri di Ancelotti che stadio troveranno tra 20 giorni quando ci sarà la prima gara ufficiale del Napoli che sfiderà il Milan? Il Comune dice che l'impianto sarà idoneo e pronto per quella data. La Società vuole sapere «in quali condizioni verrà consegnato il San Paolo». Le - diciamo così - divergenze tra le parti durano da 8 anni, vediamo cosa è successo in questi oltre 2900 giorni. Il dato di cronaca certo è che lo stadio dal 2011, anno di insediamento della giunta de Magistris, a oggi non è migliorato per nulla, anzi. Un altro dato certo è che dal 1990 l'unica amministrazione che ha provato a fare qualcosa per migliorare il San Paolo è quella in carica.

LA PISTA D'ATLETICA
A far esplodere l'ultima polemica - in ordine di tempo - sono i lavori alla pista di atletica dell'impianto. Dovevano iniziare a giugno, hanno preso il via solo il 26 luglio. A oggi il volto del San Paolo è irriconoscibile: grattata via la copertura e anche il massetto che sosteneva lo strato in gomma e tolti in extremis i cumuli di macerie posti in bella vista, per il 25 sarà fatto il nuovo strato in cemento che verrà coperto da teloni per evitare un impatto troppo antiestetico in tivvù. La pista sarà pronta per le Universiadi in programma tra un anno.

LE BALAUSTRE
Fatti i collaudi dovranno essere installate lungo tutti gli spalti dello stadio. Ne servono centinaia e sono lavori del Comune che stanno fuori dal pacchetto Universiadi. Senza le balaustre lo stadio è inidoneo perché a rischio ci sono gli spettatori. A oggi il San Paolo è un cantiere - bruttino - a tutti gli effetti e sembra inimmaginabile che tutto si risolva entro i prossimi 20 giorni. Palazzo San Giacomo dice di sì, vedremo se sarà così e soprattutto a che condizioni verrà messo a disposizione.

I BAGNI
Oggettivamente la promessa del Comune che i bagni in qualche modo sarebbero stati installati è vecchia di otto anni, nel corso dei quali alla fine c'è stato sempre un contrattempo o qualcosa che ha fatto saltare il banco. Solo sfortuna o a livello amministrativo qualcosa non funziona visto che il San Paolo è uno stadio del Comune? Si possono ospitare mediamente 45mila spettatori al San Paolo utilizzando 4 bagni chimici per settore anche in tribuna family? Le uniche batterie di bagni degne di questo nome - ma comunque insufficienti - sono nella tribuna d'onore. Eppure de Magistris dice che il «San Paolo è lo stadio del popolo». Nella migliore delle ipotesi le batterie dei bagni verranno installate per fine anno.

I SEDIOLINI
Decine i rendering, progetti, disegni su come dovevano essere e su come dovranno essere. Il San Paolo ha deroghe dalle autorità ogni anno anche su questo fronte altrimenti non potrebbe aprire i battenti. Il progetto è nelle mani del Coni da due mesi. Fatto sta che non arriva all'Agenzia per le Universiadi che deve trasformarlo in atto concreto e i sediolini nuovi, un obbligo di legge, si vedranno solo per le Universiadi.

IL NAPOLI A PALERMO
Il Napoli da due anni gioca al San Paolo chiedendo la concessione dello stadio 48 ore prima dell'evento. L'ultima convenzione risale al 2016 e deve essere ancora regolarizzata. È l'anno in cui De Laurentiis presentò il progetto per fare i lavori all'impianto ma gli fu bocciato dal Comune che ritenne non soddisfacente quell'investimento del patron che partiva da 20 milioni. Incomprensioni che sembravano superate appena il 31 luglio scorso. Poi la visita del patron allo stadio ha fatto saltare la firma. Con la Ssc Napoli che ha chiesto di giocare a Palermo perché non è sicura che lo stadio per il 25 agosto sia pronto e a norma.
 
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