Bus, ancora un'aggressione a Napoli: nel mirino un'autista donna

Bus, ancora un'aggressione a Napoli: nel mirino un'autista donna
di Elena Romanazzi
Domenica 8 Settembre 2019, 09:17
3 Minuti di Lettura
Al lavoro S.S. è tornata tre giorni fa. Conducente dell'Anm da 21 anni. La linea non è di quelle semplici: la 184 che da via delle Galassie (zona Secondigliano) arriva a piazza Dante e torna indietro passando per Carlo III e Calata Capodichino. Linea affollata. E passeggeri sempre un po' su di giri. S. è stata aggredita. Lo spiacevole incidente, l'ennesimo ai danni di un conducente dell'Anm, intorno alle 16.40. Una signora, di circa 60 anni, sale sul mezzo a piazza Carlo III. È particolarmente adirata: «Amore - dice all'autista - è un'ora che aspetto l'autobus». La replica è rapida: «Amore mi chiama solo mio marito». Il percorso è lungo. La donna continua ad insultarla, parolacce, ingiurie. A bordo la sentono tutti e qualcuno cerca di calmarla, ma senza riuscirci.

 

L'AGGRESSIONE
S. lancia l'sos tramite un particolare pulsante posto al bordo del treno, un sistema di sicurezza che collega il mezzo con la centrale operativa e attiva le telecamere a bordo, il Sae (sistema di ausilio all'esercizio). Non arriva risposta. Manda un messaggio su facebook: «Mi stanno aggredendo». E anche in questo caso - racconta - forse non sono stata abbastanza incisiva. La corsa finisce. Il 184 arriva in via delle Galassie. La donna scende sempre nervosa. C'è un uomo al capolinea che cerca di intervenire. S. si allontana. La signora non molla. Si avvicina e la colpisce prima sul volta con la busta della spesa e poi le tira un calcio che le provoca una contusione al piatto tibiale. S. è sotto choc. Come è prassi chiama la centrale operativa. C'è una incomprensione su chi debba chiamare il 118. Alla fine lo chiama la conducente ma l'intervento non c'è: «Se non c'è frattura - spiegano dal 118 - non interveniamo». A soccorrerla l'unità mobile aziendale che solo dopo essere stata autorizzata accompagna S. al pronto soccorso del San Giovanni Bosco da dove uscirà dopo due ore e mezza di attesa.
L'INCUBO
«È stata una odissea - racconta S. - ho capito subito le intenzioni della donna, non si può lavorare in queste condizioni». S. ha paura. Medicata al pronto soccorso è uscita con otto giorni di malattia. Fortunatamente nulla di grave. Ma poteva andare peggio. «Ogni giorno - aggiunge - viviamo situazioni di pericolo, alle ingiurie ormai siamo abituati, c'è sempre qualcuno che si lamenta e che se la prende con l'autista di turno. Ma certo non mi aspettavo che la donna mi seguisse una volta finita la corsa, io mi sono allontanata verso il gabbiotto al capolinea e lei è tornata indietro». La denuncia contro ignoti alla polizia S. la presenterà questa mattina. Ieri sera era troppo provata dall'accaduto.
LA PROTESTA
Adolfo Vallini del coordinamento provinciale dell'Usb non ci sta. Da tempo denuncia le aggressioni. «L'intera raggiunta tra comune di Napoli e Anm su Linea sicura rischia di essere l'ennesima medicina che non cura, visto il numero esiguo di vigili utilizzato e la vastità del territorio da coprire». Bisognerebbe - aggiunge Vallini - prima di tutto, ripristinare il bigliettaio a bordo dei mezzi e modificare la qualifica degli operatori da incaricato di pubblico servizio a pubblico ufficiale. «La sicurezza e l'incolumità sui mezzi pubblici va garantita in modo concreto - conclude - a cominciare dalle periferie e negli orari serali e notturni dove si concentrano maggiormente le aggressioni e gli atti vandalici».
IL PROGETTO
«Linea sicura» la presenza della polizia municipale a bordo dei mezzi pubblici. L'operazione (anticipata da Il Mattino) prevede l'impiego di 15 agenti su due turni. È un servizio che deve essere svolto fuori dall'orario di lavoro e su base volontaria. L'intesa è stata raggiunta due giorni fa e la prossima settimana dovrebbe partire.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA