Bus Anm, la fuga dei passeggeri:
in cinque anni quasi dimezzati

Bus Anm, la fuga dei passeggeri: in cinque anni quasi dimezzati
di Pierluigi Frattasi
Domenica 10 Dicembre 2017, 13:09
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Crollano gli utenti dei bus Anm a Napoli. Negli ultimi 5 anni, si sono persi 161mila passeggeri al giorno, di cui 140mila solo nella città. I transiti quotidiani sui pullman sono passati dai 353mila del 2011 ai 192mila del 2016. Una continua emorragia sulla gomma, alla quale ha fatto però da contraltare l'aumento degli utenti della Linea 1 della metropolitana, di circa 26mila unità al giorno, passando dai 96mila passeggeri di 5 anni fa ai 122mila dello scorso anno. Stazionarie le funicolari, con la Centrale in lieve aumento fino allo stop per la manutenzione ventennale del 2016.

Nel complesso, quindi, nonostante la forte flessione dei trasporti su gomma, gli spostamenti a Napoli aumentano di 60mila passeggeri al giorno, rispetto al minimo segnato nel 2013. Segno di una domanda di mobilità in continua crescita. In aumento anche la vendita dei ticket. Bene il Tic, il biglietto integrato del Consorzio Unico. Ma un vero e proprio boom registra il biglietto aziendale corsa singola di Anm, introdotto nel 2015, che vede negli ultimi due anni un aumento di vendite del 16% nel caso del ticket urbano, con punte del +26% per il ticket extraurbano per gli altri comuni. Impennata di incassi anche per l'Alibus: i biglietti staccati sulla navetta che collega la Stazione Centrale di piazza Garibaldi all'aeroporto di Capodichino segnano un +25%.

Dati molto positivi, infine, anche per gli abbonamenti, grazie alle iniziative per gli studenti della Regione Campania. Il rovescio della medaglia è rappresentato, invece, dall'aumento dell'evasione: +2,73% negli ultimi due anni, in calo però nel 2016 di quasi l'un per cento. Mentre le contravvenzioni crescono solo dell'1,2%. Ecco i risultati del report Anm sull'evasione e sull'utilizzo dei biglietti nella provincia di Napoli, sulla base dei dati raccolti nel 2016 dal Consorzio Unico Campania, sulla scorta di uno studio dell'Università Federico II di Napoli. Il dossier prende in considerazione 31.683 intervistati su alcune linee campione, con un margine di errore del 3%. Tra gli obiettivi dell'indagine, l'andamento del nuovo sistema tariffario, introdotto dalla delibera regionale 128 del 2014, che ha visto dal primo gennaio 2015 affiancarsi al vecchio ticket integrato da 90 minuti da 1,30 euro, il biglietto aziendale corsa singola, in Anm dal costo di un euro. Oggi portato a 1,10 euro.

Complessivamente, gli incassi dalle tariffe schizzano dai 40,8 milioni del 2015 ai 47,2 milioni del 2016. Il grosso della fetta arriva proprio dal biglietto corsa singola: oltre 32 milioni di euro, rispetto ai 27,5 milioni del 2015. Gli introiti dal ticket urbano passano da 25,2 a 29,3 milioni (+16%), quelli dal biglietto extraurbano per gli altri comuni da 264mila a 332mila euro (+26%). L'Alibus passa da 1,9 milioni del 2015 a 2,5 del 2016 (+25%).

 

Ottimi risultati anche per il Tic. La quota Anm sale dai 13,4 milioni del 2015 ai 15 milioni del 2016. Aumentano, nello specifico, gli incassi sia dalla vendita del Tic Urbano di Napoli (da 11,9 a 12,2 milioni) e del Tic per gli altri comuni (da 1,4 a 2,8 milioni). Secondo lo studio, insomma, il ticket aziendale cresce di più di quello integrato, che resta comunque molto utilizzato. «I titoli aziendali rappresentano la quota maggioritaria di utilizzo fra gli utenti di Anm».
L'azienda della mobilità cittadina, insomma, batte cassa sui ricavi dal traffico commerciale, nonostante sia stata penalizzata, secondo lo studio, nei primi due anni delle nuove tariffe, da un costo del biglietto corsa semplice fissato a solo un euro, a fronte degli 1,20 euro delle altre aziende che operano nel bacino Urbano Napoli. Per quanto riguarda i transiti, calcolati sui ticket staccati, la gomma, come detto, segna un vero e proprio tracollo. I ticket usati ogni giorno sui bus nel 2016 sono 191.796, di cui 181.209 (Urbano Napoli), 3662 (suburbani), 6926 (Altri Comuni). Nel 2014 erano in totale 201.662. Nel 2013, l'anno peggiore per le vendite, 186.090, 296.103 nel 2012 e 353.572 nel 2011. Sulla Linea 1 del metrò si passa dai 115.993 ticket del 2015 ai 121.940 del 2016. Per le funicolari medie di 18.068 ticket quotidiani (Centrale, fino ad agosto 2016), 8.695 (Chiaia), 6.478 (Montesanto), 1.991 (Mergellina).
In crescita anche gli abbonamenti annuali e mensili. Emessi dal Consorzio UnicoCampania, fino a dicembre 2016, 78.789 abbonamenti gratuiti studenti, per un valore di 18 milioni; di questi, 44.960 sono abbonamenti studenti gratuiti integrati, per un valore di quasi 12 milioni. Resta alto il tasso di evasione, che a livello regionale passa dal 26,06% del 2013 al 31,35% del 2016, che segna però un miglioramento rispetto al 2015 (32,23%). Una riduzione dovuta anche all'aumento della lotta all'evasione. Crescono sia i verbali elevati, che passano dai 30.416 del 2015 ai 30.474 del 2016, che quelli conciliati a bordo, da 6.760 a 7.148. Le oblazioni entro i 5 giorni scendono da 8.448 a 8.323.
Ma la gran parte dei verbali resta su carta: erano 23.327 nel 2014 i verbani cosiddetti «attivi» cioè non ancora pagati e sono 21.817 quelli rimasti tali alla fine del 2016.
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