Caccia fuorilegge nella penisola sorrentina: trovate le trappole dei bracconieri

Caccia fuorilegge nella penisola sorrentina: trovate le trappole dei bracconieri
di Ciriaco M. Viggiano
Sabato 18 Maggio 2019, 13:00
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Debellato? Nemmeno per sogno. In provincia di Napoli, soprattutto in penisola sorrentina e a Ischia, il bracconaggio è duro a morire. A dimostrarlo è il primo bilancio del campo contro la caccia illegale che vede impegnate trenta guardie volontarie del Wwf da tutta Italia: nove richiami acustici per quaglie individuati e sequestrati, sigilli a ventotto trappole per piccoli uccelli, denunce e verbali per altre irregolarità. «Migliaia di animali selvatici continuano a essere abbattuti in barba alla legge e poi rivenduti sottolineano i vertici del Wwf nazionale alimentando il mercato nero».

Gli ambientalisti stanno passando al setaccio alcune «zone calde» delle province di Napoli e Caserta, inserite dal Governo tra i «black spot» per la persistenza del bracconaggio, e in quella di Salerno. Allarmanti i primissimi risultati: a Ischia, per esempio, le guardie del Wwf hanno sequestrato addirittura 28 trappole per la cattura di piccoli uccelli a una persona che è stata pure identificata. Sempre sull'Isola Verde, ma stavolta a carico di ignoti, sono stati messi i sigilli a tre richiami acustici a funzionamento elettromagnetico: dispositivi che nottetempo riproducono il verso delle quaglie per attirarle nel luogo dove, alle prime luci dell'alba, i bracconieri saranno pronti a impallinarle.
 
Non va meglio sulle colline della penisola sorrentina e nel resto del Napoletano, dove i carabinieri forestali e i volontari del Wwf Terre del Tirreno sono impegnati da anni in una lotta senza tregua alla caccia illegale. Da queste parti sono sei i richiami acustici per quaglie finora posti sotto sequestro. A ciò si aggiungono i due verbali di accertamento di violazioni amministrative emessi nei confronti di altrettante persone che avevano addestrato cani da caccia in un periodo non consentito dal calendario venatorio regionale.

La task-force, però, ha operato anche con l'obiettivo di scoprire eventuali discariche e abusi edilizi. Risultato? Alla magistratura è stato segnalato un caso di illecito smaltimento di rifiuti di vario tipo, abbandonati e bruciati in campagna. I dati registrati in provincia di Napoli alimentano un bilancio complessivo tutt'altro che lusinghiero per la Campania. Considerando anche i blitz messi a segno dal Wwf in costiera amalfitana e nel Casertano, il numero di richiami acustici sequestrati sale a 23 e quello dei verbali per violazioni amministrative a quattro; ammontano a 26, invece, gli uccelli appartenenti a specie protette illegalmente abbattuti dai cacciatori di frodo ma sottratti al mercato nero dagli ambientalisti. «Nonostante l'attività di prevenzione evidenzia Giampaolo Oddi, coordinatore delle guardie volontarie del Wwf reti e trappole utilizzate in un periodo di chiusura dell'attività venatoria suggeriscono un'allarmante recrudescenza del bracconaggio».
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