Caivano, consiglio comunale storico: c'è speranza per i 150 fabbricati a rischio abbattimento

Caivano, consiglio comunale storico: c'è speranza per i 150 fabbricati a rischio abbattimento
di Rosaria Rocca
Venerdì 29 Luglio 2022, 21:13
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Arriva una speranza dall’Assise di Caivano per i 150 fabbricati a rischio abbattimento. Si è protratto fino all’una di notte quello che è stato un consiglio comunale storico per la città della provincia a nord di Napoli, che fa i conti con un’alta percentuale di abusivismo edilizio. Sono tante le famiglie, molte appartenenti alle fasce più deboli della società, che temono di rimanere senza un tetto sopra la testa. La politica locale si è schierata dalla parte di questi cittadini approvando l’atto di indirizzo.

La minoranza aveva proposto: «di provvedere, caso per caso, alla valutazione delle singole fattispecie oggetto di esecuzione penale all'abbattimento.

Tale valutazione dovrà avere come finalità specifica quella di procedere a singole deliberazione di Consiglio al fine di rilevare, ove possibile, l'esistenza di uno specifico interesse pubblico alla conservazione in essere degli immobili in parola, da destinarsi poi a pubblica utilità (edilizia residenziale popolare). Il territorio del Comune di Cavano si caratterizza, come noto, per una massiccia presenza di manufatti edificati abusivamente ed acquisiti al patrimonio comunale».

Il consigliere di opposizione Gaetano Ponticelli, soddisfatto del risultato ottenuto, ha commentato: «È stato votato all’unanimità, tranne dal Pd. La maggioranza ha portato un’altra proposta simile alla nostra. Ogni immobile verrà valutato in base alla stabilità e alla staticità per dare poi il pubblico utilizzo. Il Consiglio si è assunto la responsabilità di iniziare a dare un atto di indirizzo nel proprio impegno politico». 

Anche la maggioranza ha ribadito la propria disponibilità. Il sindaco Enzo Falco è pronto a dare una svolta: «C’è un lavoro enorme da fare. Avevamo la necessità di avere un indirizzo del consiglio comunale su questa problematica. Sono state riassunte le volontà del consiglio comunale del 2011, abbiamo integrato le nuove normative che sono intervenute da quel tempo fino ad oggi e poi abbiamo impegnato l’ufficio Tecnico e chi per esso a fare tutta la disamina. Se si vuole veramente dare organica soluzione all’housing sociale e ad altri usi, che sono consentiti dalla legge, bisogna andare a verificare abitazione per abitazione, immobile per immobile, le condizioni che sono dettate dalla legge e che sussistono in termini di possibilità effettive di utilizzo. Recuperare, quindi, questo patrimonio edilizio in termini pubblici». 

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