Napoli: nuove alleanze di camorra, le vittime del racket portate davanti al boss

Napoli: nuove alleanze di camorra, le vittime del racket portate davanti al boss
Mercoledì 18 Marzo 2020, 13:48
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Ieri mattina, su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misura personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, nei confronti di cinque soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di estorsione e tentata estorsione, con l’aggravante di cui all’art. 416 bis 1 c.p.

Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito delle attività di indagine svolte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli dal mese di luglio 2019 avviate grazie ad una denuncia presentata da un imprenditore edile per un tentativo di estorsione ad opera di esponenti della criminalità organizzata dell’area orientale del capoluogo.

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Gli elementi acquisiti hanno consentito di identificare Antonio Acanfora e Ciro Ferrante quali soggetti che si avrebbero convocato, in diverse occasioni, il responsabile del cantiere, presso il luogo denominato «La villa», al cospetto di Antonio Acanfora, reggente del clan Aprea operante nel quartiere Barra. Accertata anche un'altra condotta estorsiva, contestata ad Antonio Acanfora, Gennaro Aprea, Francesco Audino e Carmine Bosso, commessa nei mesi di maggio e giugno 2018, nei confronti di altro imprenditore edile, costretto a pagare una tangente di 300,00 euro, quale percentuale del 10% sull’importo complessivo del capitolato, per poter portare a termine i lavori di ristrutturazione di uno stabile a Barra; e ancora un tentativo di estorsione, commesso, nei mesi di maggio e giugno 2018, nei confronti del medesimo imprenditore edile, che avrebbe dovuto versare somme di danaro tre volte l’anno, a Natale, Pasqua e nelle festività estive.

Le condotte contestate, si legge nel provvedimento cautelare, costituiscono espressione della nuova alleanza criminale, già accertata con precedenti provvedimenti giudiziari, tra il clan Aprea e il clan De Luca Bossa/Minichini, che insieme al clan Rinaldi hanno costituito un unico cartello contrapposto al clan Mazzarella.

I destinatari dell’ordinanza cautelare:

ACANFORA Antonio, nato a Napoli il 13.1.1961;
FERRANTE Ciro, nato a Napoli l’11.9.1968;
APREA Gennaro, nato a Napoli il 11.4.1973;
AUDINO Francesco, nato a Cercola (NA) il 18.6.1980;
BOSSO Carmine, nato a Cercola (NA) il 18.12.1965.
 

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