Torre Annunziata, l'allarme di Fragliasso nel comitato per l'ordine pubblico: «L'omertà aiuta i clan»

Torre Annunziata, l'allarme di Fragliasso nel comitato per l'ordine pubblico: «L'omertà aiuta i clan»
di Raffaele Perrotta
Giovedì 1 Ottobre 2020, 12:30 - Ultimo agg. 12:33
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Lo Stato c'è e mostra la sua presenza non solo nella repressione ma anche nella prevenzione e nella tenuta del territorio. Si è tenuto ieri mattina a Torre Annunziata il tavolo provinciale per l'ordine e la sicurezza: tra i temi affrontati la recrudescenza criminale e la costante omertà di imprenditori e cittadini, il recupero dei quartieri a rischio e l'argine all'abusivismo edilizio.

Per la prima volta nella storia torrese l'organismo con i massimi vertici dello Stato si è riunito non a Napoli ma in città, nella sala consiliare del palazzo comunale a Rovigliano. Quell'aula intitolata al cronista del Mattino Giancarlo Siani, vittima innocente di camorra, del quale pochi giorni fa è ricorso il 35esimo anniversario del suo assassinio. Presenti all'iniziativa, voluta fortemente dal procuratore della Procura oplontina Nunzio Fragliasso, il prefetto di Napoli Marco Valentini, il questore Alessandro Giuliano, il procuratore di Napoli Gianni Melillo, l'aggiunto alla Procura torrese Pierpaolo Filippelli, i vertici delle forze dell'ordine, la referente dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Daniela Lombardi e il sindaco di Torre Vincenzo Ascione.

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Oltre un'ora di riunione con il prefetto Valentini che, come ha già fatto per Palazzo Fienga, ha dettato obiettivi, tempi e strategia, richiamando l'amministrazione locale a fare il proprio dovere per fronteggiare la camorra. Un tavolo che si è riunito pochi giorni dopo il maxi blitz contro il cosiddetto «Quarto Sistema» e a poche ore dall'approvazione da parte del Cipe del finanziamento per la riconversione dell'ex roccaforte del clan dei Valentini. «Lo Stato sta lavorando moltissimo su Torre già da tempo e lo dimostrano le attività di contrasto al crimine organizzato. Abbiamo registrato una recrudescenza di fenomeni, per questo abbiamo voluto accendere un riflettore. Già nelle prossime settimane ci saranno i primi risultati», ha commentato il prefetto Marco Valentini a margine dei lavori, sottolineando l'importanza della presenza del sindaco: «Su molti temi c'è bisogno della collaborazione dell'ente locale, dalle demolizioni agli immobili abbandonati, alle generali situazioni di degrado». Non solo repressione ma, secondo Valentini, anche «prevenzione e un piano di rinascita della società civile, dell'impresa, dell'economia sul territorio che deve essere portata su binari certi di legalità».
 

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La presenza del prefetto è stata chiesta dal procuratore Fragliasso che dal suo insediamento sta portando avanti un'azione costante di conoscenza del territorio di sua competenza, partendo proprio da Torre Annunziata. Una città che, come emerso anche dall'ultimo blitz, vive sotto una coltre impenetrabile di omertà. «La criminalità organizzata opera potendo contare anche sulla connivenza e sulla cointeressenza di imprenditori, che direttamente o indirettamente entrano in affari con i clan in un rapporto di reciproca convenienza, quando non sono essi stessi espressione della camorra», ha detto Fragliasso, ammonendo anche «la mera indifferenza alle attività dei clan che aiuta questi ultimi a prosperare». Secondo il procuratore «lo Stato, attraverso magistratura e forze dell'ordine, sta facendo la sua parte, ma è necessario che anche le amministrazioni locali si impegnino in tal senso. Occorre ha concluso - un generale risveglio delle coscienze, che non si intravede, ma che potrebbe essere favorito dalla credibilità delle istituzioni nell'impegno a contrastare ogni forma di illegalità».

Intanto, nell'ambito dei controlli effettuati ieri dalla squadra mobile e dal commissariato di Torre Annunziata, agli ordini del dirigente Claudio De Salvo, è stato arrestato Giovanni Scaramella, 24enne con piccoli precedenti alle spalle. Nella sua abitazione di via Roma, in un vano ricavato nella porta d'ingresso, i poliziotti hanno trovato una pistola beretta 81B, completa di caricatore e 13 cartucce, oltre a 23 grammi di cocaina.

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