«L'Alleanza di Secondigliano
controlla tutta la città di Napoli»
19 arresti, preso il capoclan

«L'Alleanza di Secondigliano controlla tutta la città di Napoli» 19 arresti, preso il capoclan
di Viviana Lanza
Martedì 7 Novembre 2017, 14:32 - Ultimo agg. 16:38
2 Minuti di Lettura

È ancora forte, è il più potente, compatto, senza defezioni in grado di aprire reali squarci nella fitta trama di interessi e intrecci illeciti, nessun pentito nelle fila degli affiliati che contano, molte coperture, tanti soldi, un grande potere. È il ritratto dell’Alleanza di Secondigliano che emerge dall’ultima inchiesta della Dda che oggi ha portato a diciannove arresti, al sequestro per svariati milioni di euro di 59 immobili e nove società tra il Giuglianese e la Toscana riconducibili al clan dei fratelli Mallardo.
 



«Non è solo camorra di Giugliano, è camorra che controlla tutta la città di Napoli» sostengono gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia. «È mafia vera e propria». Le indagini, coordinate dalla Procura di Giovanni Melillo e dalla Dda coordinata dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, hanno svelato come il boss Francesco Mallardo, nonostante la detenzione, non abbia mai perso il controllo dell’organizzazione camorristica, anzi. I Mallardo sono al vertice dell’Alleanza di Secondigliano, cartello mai morto e ora forte di rinnovato spessore criminale, e attraverso i Contini e i Liccciardi hanno il controllo del malaffare su Napoli. Venti anni di indagini non sono valsi a indebolire il cartello delle storiche famiglie camorristiche che ha ripulito i suoi soldi con investimenti fuori regione, tra il Lazio, a Milano e soprattutto in Toscana dove, grazie a collusioni con insospettabili imprenditori, l’edilizia privata era diventato affare di camorra. Le indagini non si sono avvalse del contributo di collaboratori di giustizia ma sono frutto di un delicato e meticoloso lavoro di investigazione pura svolto dalle squadre mobili di Napoli e Firenze e del servizio centrale operativo della polizia.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA