Gli appalti della camorra a Torre del Greco: sette arresti e sequestri milionari

Gli appalti della camorra a Torre del Greco: sette arresti e sequestri milionari
Martedì 4 Giugno 2019, 07:15 - Ultimo agg. 5 Giugno, 07:17
2 Minuti di Lettura

Sette arresti e sequestri per tre milioni di euro sono stati eseguiti nel Napoletano nell'ambito di una indagine su appalti e camorra dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata e della Dda partenopea. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso in estorsione con l'aggravante del metodo e delle finalità mafiose. L'ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli.

L'attività investigativa avrebbe fatto luce sugli interessi della criminalità organizzata negli appalti banditi dal comune di Torre del Greco e le richieste estorsive alle imprese impegnate nei lavori pubblici. Nei confronti di uno degli arrestati è stato inoltre emesso un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e quote societarie per un valore pari a tre milioni di euro.
 


I clan riuscivano a sapere quali fossero gli appalti deliberati e a quali ditte erano stati assegnati grazie a uno degli arrestati, Ciro Vaccaro, 54 anni, che svolgeva il ruolo di “collante” tra imprese e camorra. Anche con il contributo dei collaboratori di giustizia, gli inquirenti hanno scoperto che ad essere sottoposte a estorsioni dai clan Di Gioia e Papale era anche la società Ego. Eco. di Cassino, vincitrice della gara d'appalto sull'igiene urbana indetta nel Comune di Torre del Greco nel marzo 2012, una ditta risultata contigua a Vaccaro: grazie alla sua intermediazione, infatti, la società assunse un presunto affiliato ai Falanga.

Tra i dominus delle attività estorsive c'era Maurizio Garofalo, 47 anni, per gli investigatori esponente di rilievo del clan Papale. Gli investigatori ritengono di avere scoperto un vero e proprio «sistema Vaccaro» grazie al quale era possibile attuare una gestione ad personam delle gare pubbliche: Vaccaro, con il placet della malavita locale, si era accreditato «con arguzia e scaltrezza», come interfaccia qualificata a concludere delicati accordi con alcuni imprenditori, disposti ad accollarsi una quota estorsiva pur di aggiudicarsi una gara d'appalto bandita dal Comune o per evitare di ricevere danni al cantiere. «Un pensiero per tutti quanti», così, testualmente, riferisce nel corso di un'intercettazione ambientale l'arrestato, una frase che, per gli inquirenti, è significativa e racchiude in poche semplici parole il cuore del «sistema Vaccaro». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA