Camorra, arrestati due carabinieri a Napoli: hanno favorito il clan Cutolo

Camorra, arrestati due carabinieri a Napoli: hanno favorito il clan Cutolo
Mercoledì 4 Agosto 2021, 15:20 - Ultimo agg. 18:36
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Avrebbero favorito il clan Cutolo che fa affari illeciti nel quartiere Fuorigrotta di Napoli: è una delle accuse che la Direzione distrettuale Antimafia di Napoli contesta a due carabinieri, arrestati dai colleghi del comando provinciale stamattina al termine di un'indagine più ampia, coordinata dal procuratore aggiunto Rosa Volpe.

Mario Cinque, 46 anni, è stato rinchiuso in carcere; Walter Intilla, 49 anni, è invece ai domiciliari. Insieme con Cinque, in carcere è finito anche Gennaro Di Costanzo, ritenuto legato al clan Longobardi-Beneduce, a cui la Ddacontesta il ruolo di esponente di vertice dell'organizzazione camorristica nella zona di Bagnoli. 

All'epoca dei fatti contestati (inizio 2019) Cinque ha prestato servizio presso la compagnia dei carabinieri di Bagnoli mentre Intilla lavorava presso il nucleo operativo e eadiomobile - sezione operativa, del reparto territoriale dei carabinieri di Mondragone. Tra gli indagati figura anche Gennaro Carra (collaboratore di giustizia, ndr), ritenuto dagli inquirenti il reggente del clan Cutolo del Rione Traiano di Napoli. 

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I carabinieri sono accusati, tra l'altro, di avere rivelato informazioni operte da segreto, come l'esistenza di indagini. A Cinque viene anche contestato di avere falsamente attestato che tra il 28 e il 29 gennaio 2019, Carra (che girava armato di una pistola), fosse a piedi in strada e non a bordo di un'auto presa a noleggio. Anche a Intilla viene contestato di avere rilevato informazioni riservate, al collega Cinque e a un'altra persona: l'esistenza di indagini, correlate da intercettazioni, su un conoscente di Cinque, e anche che i carabinieri erano in procinto di eseguire una misura cautelare nei confronti di un'altra persona. A Intilla si contesta, tra l'altro, la detenzione di cocaina di cui si sarebbe appropriato illegalmente, secondo il giudice abusando dei suoi poteri, a Castel Volturno introducendosi nell'abitazione di alcuni spacciatori extracomunitari.

A indagare sulla vicenda che vede coinvolti anche i due carabinieri sono stati i militari del nucleo investigativo di Napoli. 

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