In carcere a 83 anni, colto da malore sabato scorso e tornato dietro le sbarre dopo una notte in osservazione in ospedale, versa «in precarie condizioni di salute». Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Campania, fa sapere che sta seguendo la vicenda sanitaria di Giovanni Marandino, 83enne già condannato definitivamente per associazione a delinquere di stampo mafioso essendo stato riconosciuto affiliato alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.
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Marandino è stato arrestato lo scorso 3 febbraio per usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria in esecuzione di un'ordinanza del gip di Salerno, nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Salerno dalla quale è emerso che, pur essendo sottoposto all'obbligo di dimora nel comune di Capaccio Paestum, Marandino gestiva il giro di prestiti usurai dalla sua abitazione, definita «un vero e proprio centro logistico di finanziamento».
Ciambriello aggiunge: «La tutela della salute è un valore costituzionale supremo di ogni cittadino, libero o diversamente libero. Lo voglio dire anche a tanti pennivendoli e giornalisti televisivi giustizialisti e a quanti, anche tra i politici, disconoscono gli articoli della Costituzione sul tema Carcere e salute. Nello svolgimento della mia funzione, nei continui colloqui che ho con i detenuti e con gli uffici giudiziari, mi occupo personalmente di centinaia di casi analoghi». Sul caso è intervenuto anche il garante napoletano dei detenuti Pietro Ioia, che ha lanciato un appello al neo ministro della Giustizia Marta Cartabia.