Diciotto anni al boss Orlando: la stangata al clan egemone

Diciotto anni al boss Orlando: la stangata al clan egemone
di Ferdinando Bocchetti
Mercoledì 20 Febbraio 2019, 12:30
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Antonio Orlando, alias Mazzolino, capo indiscusso del clan Orlando di Marano, è stato condannato a diciotto anni di reclusione. Il boss, arrestato tre mesi fa dopo un lunghissimo periodo di latitanza, doveva rispondere dei reati di associazione mafiosa finalizzata al traffico di stupefacenti ed estorsione. Il processo si è celebrato con il rito abbreviato. Mazzolino è attualmente detenuto nel carcere milanese di Opera. Il 60 enne, in fuga da oltre quindici anni, fu acciuffato nel novembre scorso dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, che lo scovarono in un appartamento di via Rossini, nel centro di Mugnano. Orlando, al momento dell'irruzione, aveva con sé una carta d'identità falsa, con i dati anagrafici di un cugino residente a Marano, e una foto, la sua, piuttosto recente.
 
Il boss, prima di arrendersi, tentò di disfarsene e dare alle fiamme alcuni documenti, tra cui alcune lettere e pizzini per comunicare con l'esterno. L'abitazione in cui viveva era dotata di ogni comfort: sauna, doccia e tapis roulant. Mazzolino si nascondeva al terzo piano di una palazzina situata in una zona residenziale di Mugnano, a pochi passi dal municipio e, allo stesso tempo, a un tiro di schioppo dalla circumvallazione esterna. Un appartamento su due livelli, intestato ad una insospettabile, all'interno del quale furono rinvenute due sim card, sei mila euro in contanti e una collezione di rolex e costosissimi accendini. Sul letto del capoclan, in bella evidenza, furono trovati anche due libri: I Padrini e Gomorra. Al momento dell'arresto, Antonio Orlando figurava nell'elenco dei cento ricercati più pericolosi d'Italia. Gli uomini del clan Orlando, egemoni a Marano, Quarto e Calvizzano, hanno inglobato anche gli ultimi esponenti della fazione criminale dei Polverino, per oltre un ventennio padroni indiscussi.

La sorte di alcuni presunti affiliati al clan dei Carrisi, imputati in un processo d'appello che si sta celebrando presso il tribunale di Napoli, si conoscerà tra qualche settimana. Il procuratore generale, infatti, ha chiesto la condanna, tra gli altri, di Lorenzo Nuvoletta, nipote dello storico padrino di Poggio Vallesana, e Gaetano Orlando, fratello di Mazzolino e Raffaele, quest'ultimo già in carcere dopo la condanna in primo grado. Le indagini sulla cosca degli Orlando, coordinate dal magistrato della Dda Maria Di Mauro, partirono nell'estate del 2015 parallelamente a quelle sull'area Pip di via Migliaccio.
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