Camorra, stanato a Barra il latitante Relli: era ricercato per armi dal mese di luglio

Camorra, stanato a Barra il latitante Relli: era ricercato per armi dal mese di luglio
di Luigi Sabino
Lunedì 20 Settembre 2021, 20:26 - Ultimo agg. 21:09
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Sono stati gli agenti del commissariato ‘San Giovanni-Barra’ a mettere fine alla latitanza di Francesco Relli, pregiudicato ritenuto vicino agli ambienti criminali della cosca Aprea di via Mastellone. Secondo quanto riferito da fonti investigative, Relli, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, da luglio, si era allontanato dalla sua abitazione di via Serino dopo che il Tribunale di Napoli aveva emesso un’ordinanza cautelare nei suoi confronti per armi. Tuttavia, secondo gli investigatori, Relli non si sarebbe mai allontanato dal quartiere dove avrebbe, anzi, trovato l’aiuto di altri soggetti legati alla cosca. Un arresto che assesta un duro colpo alla cosca Aprea di cui, riferiscono le forze dell’ordine, sarebbe un ‘fedelissimo’.

Relli, infatti, è nipote della ‘madrina’ Lena Aprea, indicata da vecchie indagini, come portavoce dell’organizzazione dei ‘pont ‘e curtiell’, come gli Aprea sono detenuti. Una carriera criminale, quella dell’arrestato, iniziata quando era poco più che un ragazzino.

Nel 2015, quando era poco più che maggiorenne, fu, infatti, arrestato mentre insieme a un complice stava tentando di rubare un’auto. Due anni più tardi finisce di nuovo nei guai quando, insieme ad altri due malviventi, si introduce nell’abitazione di una novantenne con l’intenzione di appropriarsi dei gioielli.

Tuttavia, i rumori provocati dal tentativo di furto misero in allarme l’anziana donna che, per nulla intimorita, chiamò immediatamente le forze dell’ordine. Relli e un complice furono arrestati in flagranza di reato mentre il palo fu ‘pizzicato’ mentre si intratteneva nei pressi dell’abitazione. In tempi più recenti, riferiscono gli investigatori, avrebbe, però, scalato le gerarchie dell’organizzazione. Il suo nome, infatti, è finito sotto la lente delle forze dell’ordine perché sospettato, insieme ad altri suoi familiari, di gestire una piazza di spaccio riconducibile agli Aprea. La cosca di via Mastellone, negli ultimi anni, è stata al centro di numerose indagini soprattutto per la sua vicinanza ad altre formazioni criminali della periferia orientale. Il sodalizio, infatti, avrebbe fatto parte di una nuova alleanza tra clan finalizzata ad estromettere i Mazzarella non solo dai quartieri dell’area orientale ma anche dal centro di Napoli.

Non a caso il ras Gennaro Aprea, conosciuto con l’alias di ‘o nonno, è stato arrestato nel corso delle indagini che hanno decapitato i clan Minichini-De Luca Bossa di Ponticelli e Rinaldi di San Giovanni, ritenuti i pilastri del cartello anti mazzarelliano. Secondo il racconto di diversi collaboratori di giustizia, proprio dalla roccaforte del clan Aprea, le cosiddette ‘palazzine gialle’ di via Mastellone, sarebbero partiti i raid armati contro i Mazzarella di Porta Capuana e del rione Luzzatti.  

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