Napoli. Camorra, duro colpo ai Calone-Esposito di Pianura: arrestato Antonio Alfieri

Napoli. Camorra, duro colpo ai Calone-Esposito di Pianura: arrestato Antonio Alfieri
di Luigi Sabino
Martedì 23 Marzo 2021, 15:48
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Duro colpo alla cosca Calone-Esposito di Pianura. Ieri mattina, gli agenti del locale commissariato, hanno arrestato Antonio Alfieri, 50enne ritenuto vicino ai vertici del sodalizio con le accuse di detenzione illegale di armi e ricettazione. Nel corso di una perquisizione presso la sua abitazione di via Artemisia Gentileschi, coordinata dal vicequestore aggiunto, Arturo De Leone, i poliziotti hanno recuperato due pistole, una semiautomatica e un revolver, entrambe con la matricola abrasa e pronte ad essere utilizzate.

Particolarmente ingegnoso il nascondiglio scelto da Alfieri per occultare il piccolo arsenale. Le armi, infatti, dopo essere state avvolte in panni oleati per mantenerne intatta l’efficienza, erano state nascoste all'interno di uno stereo perfettamente funzionante al punto che durante perquisizione lo stesso Alfieri, verosimilmente per trarre in inganno gli investigatori, aveva anche acceso.

Un espediente che, però, non gli è  servito. Una volta scoperto, per lui, sono scattate le manette ed è stato trasferito in commissariato per la contestazione delle accuse.

Un arresto di assoluto rilievo investigativo, spiegano gli stessi operatori di polizia, non solo per lo spessore criminale di Alfieri, indicato come braccio destro dell'attuale reggente della cosca ma anche perché, il ritrovamento delle armi, è l’ennesima  conferma che gli equilibri criminali di Pianura sono sempre più fragili. Il motivo, come emerso nel corso anche di recenti attività investigative è legato alle frizioni tra il sodalizio Calone-Esposito, indicato come erede del gruppo Mele, e quanto resta dei Pesce-Marfella, attualmente guidati da un giovanissimo ras.

Frizioni che sarebbero sorte per il controllo del mercato della droga e che già nei mesi scorsi avevano innescato una spirale di violenza con agguati e ferimenti. A impedire che lo scontro sfociasse in una nuova faida, l’intervento delle forze dell’ordine che aveva obbligato i clan a interrompere, almeno momentaneamente  le ostilità. Ostilità  che, tuttavia, come dimostra il sequestro a carico di Alfieri potrebbero riesplodere in ogni momento.

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