Auto bruciate e amianto nei campi
della malavita nel Napoletano

Auto bruciate e amianto nei campi della malavita nel Napoletano
di Pasquale Guardascione
Lunedì 18 Gennaio 2021, 08:38
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Un cimitero di auto bruciate in una discarica trovate ieri mattina dagli uomini della vigilanza ambientale Lipu e del Wwf, in una stradina di campagna vicino alla stazione Tav di Afragola. «È l'ennesimo attacco criminale a questa terra - dicono Giuseppe Salzano, coordinatore regionale della vigilanza Lipu e Bruno Cajano, responsabile provinciale dei controlli ambientali Wwf - Ieri mattina, mentre facevamo vigilanza venatoria abbiamo scoperto questa pattumiera di rifiuti a cielo aperto totalmente abbandonati».


Ma la scoperta più terribile fatta dai volontari sono state sei auto probabilmente rubate, quasi tutte sfasciate e alcune anche bruciate, trovate a ridosso dei campi. L'ennesimo schiaffo a una terra già martoriata dai roghi, da parte della malavita organizzata che senza scrupoli abbandona di tutto pur di poter lucrare illecitamente. «Mentre perlustravamo il territorio, una delle vetture ritrovate ieri mattina dai nostri nuclei di vigilanza - continuano i due coordinatori di Lipu e Wwf - occupava l'intera carreggiata e non ci consentiva di passare.

Una volta rimossa con la forza la carcassa dell'auto abbiamo trovato lungo quel sentiero uno spettacolo raccapricciante».


I MATERIALI
Guaine bituminose, materiale edile di risulta, pneumatici fuori uso di autovetture e motociclette. Il tutto sversato lungo quella strada di campagna in direzione di Casalnuovo e fra Afragola e Acerra. Molte le automobili bruciate, causando roghi tossici forse appiccati nelle ultime settimane. «Questi smaltimenti spesso servono più per occultare il lavoro nero che per un vero e proprio risparmio sullo smaltimento di questo genere di rifiuti - continuano Salzano e Cajano - Mentre, i pneumatici sono pericolosi perché possono diventare anche facile innesco d'incendio di rifiuti e così il danno ambientale aumenta esponenzialmente».


Una volta conclusa l'operazione è stato trasmesso il tutto dagli uffici di vigilanza di Lipu e Wwf con tanto di denuncia corredata dal dossier fotografico alle forze dell'ordine e all'autorità giudiziaria, per poter effettuare le dovute indagini e risalire, si spera, agli autori di questo scempio. Uno scenario quello in cui si ritrovano a dover lavorare ogni giorno le guardie giurate di Lipu e Wwf, nel loro servizio di prevenzione alla tutela della salute dell'ambiente, che è purtroppo raccapricciante e che non sembra trovare fine. «Troviamo di tutto nelle campagne dell'intera provincia di Napoli - affermano Salzano e Cajano - Per esempio, tantissimo amianto, soprattutto le famigerate onduline in eternit, ma anche canne fumarie in cemento di amianto. Molto spesso sono spaccate e deteriorate, quindi più pericolose per la diffusione delle temibili microfibrille che sono cancerogene se inalate. E poi, pezzi di automobili, filtri d'olio delle macchine, contenitori di fitofarmaci e concimi, frigoriferi ed altri rifiuti ingombranti».


Una pratica diffusa e criminale quella di abbandonare dove capita rifiuti di ogni genere tanto che ai volontari spesso capita di trovare anche buste di spazzatura già differenziata. Il paradosso insomma oltre al danno ambientale. «Vorremmo che i responsabili di questi crimini all'ambiente venissero puniti con la giusta severità, concludono i due coordinatori Lipu e Wwf.

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