Aumentano i contagi, scattano le contromisure. Sette mesi dopo, la Campania abbandona la zona bianca e torna nella fascia di rischio gialla. Lo ha deciso il ministro della salute Roberto Speranza, con l'ordinanza firmata il 13 gennaio in vigore da lunedì, perché l'11% dei posti letto nelle terapie intensive e il 26% nei reparti ordinari sono già occupati.
Zona gialla, le regole: cosa cambia
Il passaggio in zona gialla non comporta particolari stravolgimenti nella vita quotidiana dei cittadini.
Spostamenti, negozi, scuola
Non ci sono restrizioni sugli spostamenti, nessun coprifuoco, né obbligo di autocertificazione. Negozi, bar e ristoranti possono continuare la loro attività secondo le regole già in vigore in tutto il Paese. Anche per quanto riguarda la scuola, almeno sulla carta, non è previsto nessuno stravolgimento, sebbene non sia da ecludere che decisioni diverse possano essere prese a livello locale.
Quando si passa dal bianco al giallo?
I parametri che determinano il colore delle regioni sono tre: incidenza, occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) e occupazione delle rianimazioni (terapie intensive). La zona gialla scatta quando vengono superate tre soglie limite. Il passaggio dal bianco al giallo, in questo momento, ha quasi un valore simbolico, di avvertimento. Una sorta di campanello d'allarme prima di arrivare sul punto dover introdurre misure più stringenti. Un appello a invertire la rotta.