Per caregiver e conviventi di anziani vulnerabili e di disabili gravi giungere al traguardo della vaccinazione si è rivelato finora un vero e proprio percorso a ostacoli. Il recinto entro cui collocare queste categorie da vaccinare in via prioritaria è stato delimitato a livello nazionale da rigidi paletti, ma la vaghezza dei controlli previsti e la stessa scarsa conoscenza e pubblicità dei limiti stabiliti per avere diritto a una corsia preferenziale hanno finito per frenare la marcia delle immunizzazioni di questa categoria di cittadini.
Ed è così che in Campania, al 7 maggio, su circa 150mila persone prenotate sulla piattaforma regionale come caregiver, o convivente di disabile o di paziente vulnerabile, la prima dose del vaccino anti-Covid è stata garantita a meno della metà della platea da vaccinare (65.214 persone, il 43,78 per cento). Defezioni dell’ultima ora, mancanza del titolo per essere vaccinati in questo settore, rifiuto a firmare, nel punto vaccinale della Asl, l’autocertificazione in cui si dichiara sotto la propria responsabilità l’identità della personale disabile o vulnerabile che si assiste in maniera continuativa, per non parlare del ricorso a sotterfugi o a richieste compilate addirittura dai Caf per aggirare l’ostacolo dei controlli. Di qui il freno alla marcia delle immunizzazioni nell’ambito dei caregiver finita, in coda alle vaccinazioni prioritarie. Nelle ultime settimane il grosso delle attività nei grandi hub a Napoli ha riguardato soprattutto gli anziani, i fragili e gli over 50. Aver definito con maggiore dettaglio le regole di ingaggio e la possibilità di dirottare le richieste nelle altre fasce di vaccinazioni in corso ha contribuito a una ripresa più spedita e senza intoppi.
A Napoli, ad esempio, su circa 26mila adesioni in questo ambito ne mancano da vaccinare circa 14 mila, e i vaccinati sono arrivati al 53 per cento. L’azienda sanitaria ha individuato la ex Fagianeria del bosco di Capodimonte quale punto vaccinale di riferimento per questa categoria: qui si effettuano dalle 1200 alle 1400 punture al giorno. «In 12 giorni al massimo (comprese eventuali altre adesioni che dovessero arrivare) - sottolinea il manager Ciro Verdoliva - saranno vaccinati tutti».
Nell’Asl Napoli 3 Sud su circa 20mila adesioni si registrano rifiuti e rinunce, acuite dai controlli e dalle richieste di firma delle autocertificazioni, per il 20 per cento dei convocati. «Ciò pone il problema dei recuperi vaccinali di persone che andranno comunque immunizzate all’interno della fascia di età di appartenenza - aggiunge Gennaro Sosto manager della Asl Napoli 3 Sud - e la questione investe anche le numerose rinunce che registriamo negli over sessantenni che non vogliono ricevere AstraZeneca. D’altro canto, i controlli capillari per i caregiver richiedono tempo e generano caos che siamo riusciti a governare solo aprendo alle varie fasce di età. Se non siamo ancora partiti con i cinquantenni è proprio per completare le altre categorie prioritarie».
Defezioni e rinunce, tra caregiver e conviventi di disabili, si continuano a registrare in tutte le Asl. Ad Avellino, nell’ultima settimana, a fronte di 4.500 caregiver convocati, 800 sono stati rispediti a casa in quanto nessuno di questi aveva i titoli per essere considerato un assistente di disabile. «Non solo dolo ma anche ignoranza dei termini della norma – chiariscono dall’azienda sanitaria irpina – ha giocato a favore del caos». L’azienda, per questo, ha diramato una nota in cui chiarisce che tutte le registrazioni inappropriate di soggetti, iscritti erroneamente nelle categorie “disabili” o “caregiver-covivente” pur non avendone titolo, saranno sottoposte a controlli rigorosi all’atto della vaccinazione. L’invito ai cittadini è a verificare la sussistenza dei requisiti e a esibire, all’atto della convocazione, la documentazione: legge 104 o l’autocertificazione di convivente o caregiver. Per il “fragile”, l’iscrizione in piattaforma spetta al medico di medicina generale.
Intanto, a fare luce sulle modalità di accesso alla vaccinazione di questa categoria è giunta, forse un po’ tardivamente e a giochi quasi conclusi, un’ordinanza del commissario nazionale Paolo Figliuolo. Previsto l’abbinamento nella fase di adesione tra disabile, vulnerabile e suoi assistenti (due o più da valutare caso per caso) e familiari e conviventi. Anche i non deambulanti possono prenotare per sé (a domicilio) e per gli assistenti. Così, per i minori disabili e disabili già vaccinati, a cui deve essere garantita la possibilità di prenotare la seduta vaccinale per familiari, conviventi e assistenti.