Campania, Codice unico identificativo per le strutture ricettive

Turismo
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di Antonino Siniscalchi
Venerdì 9 Agosto 2019, 13:10
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I furbetti che gestiscono case vacanza e bed and breakfast abusivi, soprattutto in penisola sorrentina e nelle isole del golfo di Napoli, hanno le ore contate. In Campania arriva in «Codice unico identificativo delle strutture ricettive»: uno strumento che gli imprenditori dovranno necessariamente utilizzare per le attività di promozione, commercializzazione e comunicazione oltre che per partecipare a fiere e ricevere contributi regionali. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sentite le associazioni di categoria e gli enti locali interessati, disciplina, con propria deliberazione, la definizione delle modalità di generazione, attribuzione e rilascio del codice identificativo da parte dei Comuni territorialmente competenti e l’esercizio dei poteri sanzionatori. «Questo strumento – spiega l’assessore regionale al Turismo Corrado Matera che ha proposto l’introduzione del codice unico identificativo delle strutture ricettive - era necessario per disciplinare il settore turistico e creare le condizioni indispensabili affinché istituzioni pubbliche e operatori privati potessero lavorare in sinergia per un corretto e ordinato sviluppo dell’economia regionale. Si tratta del risultato di mesi di lavoro, durante i quali la Regione si è costantemente e proficuamente confrontata con le associazioni di categoria, ma anche di una tappa del percorso che entro fine anno porterà all’approvazione del codice del turismo, per il quale la Regione sta da tempo analizzando esigenze, criticità e suggerimenti indicati dagli operatori».
Esultano Federalberghi e Fiavet, le associazioni di albergatori e agenti di viaggio che da tempo invocavano misure drastiche contro il dilagare dell’abusivismo nel settore turistico. «Il codice unico identificativo delle strutture ricettive inaugura finalmente un percorso all’insegna della legalità e della lotta all’abusivismo nel settore turistico»: così Federalberghi Campania e Fiavet Campania commentano la pubblicazione della legge regionale 16/2019 che, per le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, introduce l’obbligo di utilizzare il codice per le attività di promozione, commercializzazione e comunicazione, oltre che per partecipare a fiere e ricevere contributi regionali. «Ringraziamo l’assessore regionale al Turismo, Corrado Matera, che ha sostenuto l’introduzione di uno strumento fondamentale per individuare quanti, esercitando l’attività ricettiva in modo abusivo, danneggiano gli operatori che lavorano con correttezza – osserva Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Campania – Ora bisogna creare le condizioni indispensabili per il miglioramento dell’offerta turistica». Secondo il leader degli albergatori regionali, «servono un’analisi della capacità ricettiva delle varie località turistiche regionali e provvedimenti rapidissimi: occorre definire le strategie di rilancio per le mete al momento meno gettonate e, viceversa, imporre un limite all’apertura di altre strutture ricettive in quelle mete, ormai sature, dove il territorio e i servizi non reggono più il peso dell’enorme numero di esercizi alberghieri ed extralberghieri e si assiste quotidianamente al dramma di famiglie costrette a emigrare pur di trovare un tetto sotto il quale vivere».
Il Codice unico codice unico identificativo delle strutture ricettive dovrà essere utilizzato dalle strutture ricettive in tutte le attività di promozione, commercializzazione e comunicazione poste in essere ed è elemento indispensabile ai fini della partecipazione a fiere ed altre iniziative promozionali e per ricevere contributi regionali. «Il codice unico identificativo delle strutture ricettive – sottolinea Ettore Cucari, presidente di Fiavet Campania - offre maggiori certezze ai tour operator, che finalmente dispongono di uno strumento per riconoscere i soggetti che esercitano abusivamente l’attività ricettiva, e garanzie più solide alla clientela, ora in grado di individuare e rivolgersi a soggetti affidabili». Da Cucari un ulteriore auspicio: «Ci auguriamo che uno strumento come il codice identificativo venga previsto anche per le agenzie di viaggio in modo tale da distinguere gli operatori che lavorano nel rispetto della legge da quelli che esercitano l’attività abusivamente».
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