Campi Flegrei e Vesuvio, record di scosse: «È allerta gialla»

Campi Flegrei e Vesuvio, record di scosse: «È allerta gialla»
di Mariagiovanna Capone
Martedì 30 Aprile 2019, 07:00 - Ultimo agg. 20:39
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Alle fake news su possibili anomalie e dati non divulgati, l'Osservatorio Vesuviano risponde con una limpidezza sempre maggiore. Oltre ai bollettini mensili, consultabili fin dal 2012, contenenti dati sismici, geofisici e geochimici sui vulcani campani, da questo mese vengono pubblicate delle brevi sintesi delle attività, proprio «per dare una comunicazione semplice e rapida sullo stato di attività dei singoli vulcani».

Proprio dalle sintesi, balzano agli occhi alcune particolarità. L'attività del Vesuvio nel mese di marzo è stata piuttosto intensa, infatti, sono stati registrati ben 247 terremoti. Un record per il nostro vulcano che in passato non ha mai registrato così tanti eventi sismici sebbene siano di bassissima intensità: la magnitudo massima è stata di 1.8. Il record precedente era del dicembre 2018 con 199 sismi. Anche la dinamica dei Campi Flegrei registra una particolarità nel mese di marzo: sono 112 i terremoti, numero superiore rispetto alla media dell'ultimo anno che è di 37 eventi sismici mensili. Due gli sciami sismici registrati, mentre la magnitudo massima è stata di 2.5. Ma al di là del numero di terremoti, dall'Osservatorio Vesuviano non c'è preoccupazione poiché conformi con la dinamica di queste aree vulcaniche attive e, nel caso del Vesuvio, i sismi così superficiali non sono connessi alla tettonica ma al fenomeno di subsidenza che sta interessando l'area craterica.
 
Per i Campi Flegrei l'allerta è sempre «gialla» ovvero al livello di «attenzione». L'aumento considerevole di eventi sismici in un mese è conforme con un'area vulcanica attiva in questa situazione e anomalie geochimiche e geofisiche non ce ne sono. Le deformazioni del suolo confermano un sollevamento centrato nell'area di Pozzuoli con una velocità di circa 0.7 centimetri al mese, con un sollevamento registrato alla stazione di Rione Terra di circa 22.5 centimetri da gennaio 2016. I parametri geochimici confermano i trend in aumento già osservati in precedenza con un incremento della concentrazione del monossido di carbonio (CO) e del flusso di CO2.

A marzo, come sottolineato, ci sono stati 112 terremoti con una magnitudo massima di 2.5 relativa all'evento del 15 marzo; di questi ben 73 eventi sono stati registrati nel corso di 2 sciami sismici: il primo, registrato tra le 2.32 e le 6.09 del 15 marzo con 66 terremoti localizzati nell'area tra via Napoli e Solfatara-Pisciarelli a profondità comprese tra 0.4 e 2 chilometri; il secondo, registrato tra le 2.35 e le 3.11 del 21 marzo, consistito in una sequenza di 7 terremoti localizzati nell'area di Agnano a profondità comprese tra 1.4 e 1.9 chilometri.

Al Vesuvio, invece l'attività si è mantenuta su livelli bassi nonostante i 247 terremoti. La magnitudo massima registrata è stata di 1.8. Gran parte di questi eventi appartengono a uno sciame avvenuto il 25 marzo con 146 eventi (magnitudo massima 1.6). Di questi, a causa della loro energia estremamente bassa, è stato possibile localizzarne solo 47 essendo di valori bassissimi, tutti in area craterica a profondità inferiori a un chilometro. I dati delle reti di monitoraggio geodetico non evidenziano deformazioni riconducibili a sorgenti vulcaniche ma solo a fenomeni di compattazione del materiale incoerente superficiale, ossia subsidenza. Le misure termografiche effettuate in area craterica mostrano un andamento stazionario della temperatura massima. Le analisi geochimiche effettuate sul bordo e sul fondo del cratere non evidenziano variazioni significative.
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