Doghi e pittbull denutriti, feriti o morti: scoperto canile lager per combattimenti nel Napoletano

Doghi e pittbull denutriti, feriti o morti: scoperto canile lager per combattimenti nel Napoletano
di Domenico Maglione
Martedì 16 Ottobre 2018, 10:08
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Le indagini erano state avviate per verificare alcuni presunti abusi edilizi. Una volta sul post segnalato invece, gli agenti della polizia locale si sono trovati davanti a un autentico canile lager, con cani denutriti, fino a morire di fame, feriti e abbandonati. Al momento dell'irruzione sono stati trovati 13 esemplari di pit-bull e dogo argentino con le orecchie mozzate, fra cui sei cuccioli (uno dei quali morente). Gli inquirenti non escludono che nel canile in via Terenzio, una traversa di via Atellana, venissero allevati cani da combattimento.

Questa ipotesi sarebbe avvalorata anche dall'agghiacciante ritrovamento di alcuni esemplari morti e chiusi in grosse buste di plastica solitamente utilizzate per i rifiuti. Secondo i primi rilievi dei vigili, la struttura pare venisse gestita da un pregiudicato agli arresti domiciliari ma le indagini proseguono per capire se dietro c'è una più articolata organizzazione che sfrutta gli animali per scopi illeciti.
 

Intanto, i caschi bianchi del locale comando hanno allertato i veterinari dell'Asl Napoli 2 Nord che hanno provveduto alla cura e a disporre il trasferimento dei cani in strutture adeguate. Un uomo non del posto è stato denunciato all'autorità giudiziaria per maltrattamenti di animali. I giudici della Procura presso il Tribunale di Napoli Nord hanno delegato la polizia locale a condurre indagini più approfondite per verificare ulteriori riscontri.

Secondo le indagini chi ha messo su quell'allevamento si sentiva al sicuro e al riparo da occhi e orecchie indiscrete. La strada, una traversa dell'ex provinciale Arzano-Casandrino, almeno sulla carta era una ottima location. La polizia locale ci è finita infatti quasi per caso e solo dopo alcune segnalazioni anonime di persone che segnalavano abusi edilizi in zona. A insospettire gli agenti, una volta giunti sul posto, però non è stato alcuno scempio di cemento ma i latrati dei cani, affamati e in pessime condizioni di salute e in una assai precaria situazione igienico-sanitaria. Addirittura uno di essi era sanguinante e avviato a una sicura morte dopo essere stato attaccato dal resto del branco. L'ha salvato l'intervento dei vigili urbani che hanno allertato i veterinari e fatto scattare le prime cure. Intanto, le indagini proseguono anche per verificare se sul territorio esistono luoghi attrezzati a palestre creati per allenare cani, gabbie di contenimento per tenerli in isolamento in modo da scatenarne l'aggressività o se il ritrovamento del canile lager rappresenti un episodio isolato.
 
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