I tassisti napoletani alzano la voce. L'esasperazione della categoria è arrivata ai massimi storici e non si può escludere del tutto l'ipotesi di nuove mobilitazioni nelle prossime settimane. A causare l'ira dei conducenti delle auto bianche le terribili condizioni di lavoro a cui sono sottoposti quotidianamente. La città, la lamentela più diffusa tra i tassisti, è un unico immenso cantiere e il traffico infernale - che non risparmia nemmeno i caldissimi giorni di agosto - rappresenta un ostacolo quasi insormontabile per una categoria alle prese con la spietata concorrenza dei tassisti abusivi.
Nella zona di piazza Garibaldi, molo Beverello e aeroporto, la denuncia dei tassisti, si concentra una enorme massa di abusivi che "esercitano" la professione sottraendo introiti ad una categoria che, ad oggi, è una delle più vessate dal fisco. Alle già alte tasse statali, infatti, si aggiunge il costo proibitivo per l'assicurazione. Cifre che, in molti casi, arrivano a sfiorare i 3.000 euro annui. Una enormità per gente che, anche in tempi di turismo di massa, non riesce a incassare più di 80 euro al giorno.
«Basta guardarsi attorno per vedere cosa ci circonda - spiegano - noi elenchiamo sempre gli stessi problemi ma non siamo mai ascoltati da nessuno. La città è un cantiere a cielo aperto, in queste condizioni non possiamo più lavorare».
Il cattivo stato delle strade rende ancora più difficoltoso portare qualche euro a casa. I guasti a sospensioni e braccetti sono all'ordine del giorno e la voce di spesa che riguarda le riparazioni dell'auto è una delle più gravose in assoluto. Il mancato rispetto delle corsie preferenziali, inoltre, rende quasi del tutto vano il sistema delle tariffe predeterminate.
Nonostante tutto, però, gli stessi tassisti hanno ammesso che anche nella categoria ci sono alcune "mele marce" che contribuiscono in molti casi alla cattiva fama della categoria. In ogni caso, però, i tassisti chiedono di non essere giudicati con preconcetti, sottolineando come la categoria sia composta da una stragrande maggioranza di persone perbene e oneste.
«Non siamo delinquenti, non siamo ladri - dichiara Giovanni Esposito dell'Unione Sindacale di Base - siamo persone che lavorano onestamente. Per poter avere una licenza dobbiamo presentare i certificati antimafia e se qualcuno avesse qualche parente indagato non potrebbe mettere piedi su un taxi.