Covid, artisti e scrittori: «Napoli, a Capodanno niente feste e tutti a casa ma il brindisi è solo rinviato»

Covid, artisti e scrittori: «Napoli, a Capodanno niente feste e tutti a casa ma il brindisi è solo rinviato»
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 30 Dicembre 2021, 09:08 - Ultimo agg. 31 Dicembre, 11:54
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Le parole d'ordine sono vaccino, tamponi e famiglia. Le precauzioni utilizzate per il cenone della vigilia e il pranzo di Natale valgono anche per il Capodanno dei vip che in molti casi trascorreranno con pochi familiari l'arrivo del 2022. Capodanno casalingo per Maurizio de Giovanni. «Sarò a casa, ci saranno giusto i miei figli e i miei fratelli». Sette persone al massimo «tutti con terza dose fatta» con cui aspettare lo scoccare della mezzanotte. «Non per paura, sono onesto, manca proprio la voglia di folleggiare. Al di là dei decreti che possono frenarci, avverto un sentimento malinconico che ci accomuna e impedisce di lasciarci andare. Mi auguro che questa sensazione svanisca presto».

«Le festività non mi hanno mai entusiasmato, mi chiamano il Grinch e al massimo sarò con un amico» confessa l'attore Gianfranco Gallo, dal 5 gennaio in tour con «Un vizietto napoletano». Nonostante tre vaccini c'è il timore di una positività che fermerebbe la tournée «ma anche ulteriori restrizioni del governo darebbero un colpo definitivo al teatro che sta resistendo a fatica. Chiedere i tamponi ai vaccinati in sala sarebbe la fine». Pensiero condiviso da Daniele Russo, in scena dal primo gennaio al Bellini con «Le cinque rose di Jennifer».

«Triplo vaccino e tamponi per trascorrere in casa con parenti stretti il Capodanno, ma quando sono in scena vivo da recluso perché non posso rischiare di fermare gli spettacoli. Spero che il governo non decida di fermarci perché è già difficile rientrare con le spese». Pure Marisa Laurito teme una chiusura delle sale, in particolare in alcune Regioni dove andrà in tour a gennaio con «Così parlò Bellavista». «A Capodanno saremo in quattro a casa per evitare possibili contagi che fermerebbero per settimane gli impegni di lavoro (sta anche girando nella seconda stagione di Mina Settembre). Fermarci sarebbe terribile. Ma ormai da due anni siamo tutti su una barca senza itinerario e nulla può essere pianificato».

«Trascorrerò il Capodanno a casa con pochi familiari tutti vaccinati e per precauzione faremo anche il tampone» ammette l'attrice Cristina Donadio. «Il buon senso ci dice che dobbiamo vivere anche questo periodo così.

Sarà come una cena qualsiasi, anche se la data ormai è priva del suo significato». L'attrice, impegnata dal 21 gennaio al Trianon Viviani in «Strativari» accompagnata dai musicisti Capone&BungtBangt e Solis String quartet, confessa che avrebbe voluto trascorrere le festività col figlio. «Vive dall'altra parte del mondo, ma avrei trascorso più tempo in quarantena che ad abbracciarlo e ho deciso di non partire».



Patrizia Rinaldi è l'autrice dei romanzi che hanno ispirato la serie dell'anno di Raiuno «Blanca» (a gennaio in libreria «Blanca e le niñas viejas») e trascorrerà il Capodanno in famiglia. «Non è una novità, però cambiano gli auguri. Perché gli auspici prevedono la speranza, che non è roba facile in genere, ma in questo tempo molto di più. Talvolta promette più di quanto possa mantenere ma la auguro lo stesso, a più non posso: staniamola, raccontiamoci che esiste. Magari si presenta a mezzanotte, come una regina senza regno, proprio quando non la aspettavamo più. Allora saremo contenti come chi si vuole bene di nuovo». Gino Rivieccio sarà a casa con pochi parenti stretti «e ci affidiamo al Figliuolo. Non come il generale, ma come Padre, Figliuolo e Spirito Santo». L'augurio per il 2022 «è che ci faccia ritrovare quella che ci sembrava una banale normalità e il sorriso perduto».

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A casa anche Viola Ardone, in libreria con «Oliva Denaro». «A differenza dell'anno passato poi (un po' come il passeggero nel dialogo leopardiano col venditore di almanacchi nuovi) non ho particolari desideri da affidare al 2022» ammette. «Non credo sia un messaggio triste, però, perché l'anno appena trascorso mi ha insegnato una virtù che non avevo mai frequentato con tanta assiduità: la perseveranza. I grandi cambiamenti si fanno un passo alla volta, anche quando sembra di stare fermi. Ed è così, spero, che spunteremo dall'altra parte di questo tunnel».

Lontano dalla città è l'attore Maurizio Aiello. «Dopo quasi due anni di clausura desideravo una vacanza in famiglia diversa. Trascorreremo alcuni giorni in Trentino, in una baita immersa nella neve, da soli in cima a una montagna come degli eremiti». Ha scelto la neve anche Patrizio Rispo. «Siamo a Cortina, con moglie, figli, più mio fratello e compagna: tutti vaccinati e tamponati. Gli amici stretti li videochiamo, troppi rischi per il lavoro: il 3 gennaio infatti torno sul set di Un posto al sole e la produzione ci ha raccomandato il massimo della cautela».

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