La frana che il 12 agosto si staccò dalla Grotta delle Felci, l'enorme antro dove vennero trovati i resti dell'uomo preistorico, nel cuore di Monte Solaro a Capri, fa venire alla luce una serie di abusi edilizi che anche in tempi di lockdown si sono compiuti in quel tratto di costa e nell'area boscosa dove è quasi impossibile inoltrarsi. La zona sottoposta a protezione integrale dalle norme del piano paesaggistico è anche inserita come zona rossa essendo l'area a forte rischio idrogeologico e franoso. Nel corso delle varie ispezioni effettuate da tecnici comunali e forze dell'ordine è venuta fuori un'incredibile serie di abusi edilizi che erano stati eseguiti in varie villette sparse nella zona, lavori tutti privi delle autorizzazioni necessarie a costruire poiché le norme ne impediscono il rilascio. La prima operazione è stata effettuata il 24 novembre, un'ispezione congiunta tra i poliziotti del commissariato di Capri e gli uffici comunali coordinati dal direttore dell'ufficio tecnico Salvatore Rossi, che dopo aver ispezionato una vasta area alle falde del Solaro su Marina Piccola, hanno posto sotto sequestro una villetta realizzata addirittura ex novo. Dai primi rilievi è venuto fuori che era stato anche effettuato un recente ampliamento privo di autorizzazioni per circa 50 metri quadrati. Immediati sono scattati i sigilli sull'intera struttura. I proprietari dell'immobile risultano essere vacanzieri italiani che non vivono stabilmente a Capri.
Venerdì ad entrare in azione sono stati i carabinieri della stazione di Capri, sempre insieme a Rossi. Tecnici e militari hanno fatto un'altra incredibile scoperta, questa volta proprio a Grotta delle Felci, una zona interdetta anche al transito a causa dell'ultima frana di agosto. In quell'area è saltata fuori un altro maxi abuso all'interno di una proprietà di un cittadino belga. All'interno del parco erano in corso lavori di scavo in un'area a rischio frana e tutelata dalle leggi ambientali. Nel cantiere deserto era facilmente intuibile che erano in corso lavori di scavo per costruire addirittura una piscina di circa 40 metri di ampiezza. All'interno dell'abitazione erano stati abbattuti anche muri portanti con lo scopo di aumentare i volumi interni. Sul muretto in pietra viva all'ingresso della villa campeggiava la scritta in ceramica Villa quattro imperatori raffigurante i busti dei quattro imperatori romani tra cui Augusto e Tiberio. L'ingresso alla casa era costituito da un piccolo cancelletto in ferro che si apre su uno stretto viale che porta in una fitta zona verde, simile a un vero e proprio bosco che si affaccia su un panorama mozzafiato e la vista meravigliosa dei Faraglioni. I carabinieri, dopo i rilievi fotometrici, hanno stilato il verbale per il reato di abusivismo e hanno posto la villa sotto sequestro.