Capri, l’isola senza slot machine
bocciata dal Tar: «Atto irregolare»

Capri, l’isola senza slot machine bocciata dal Tar: «Atto irregolare»
di Anna Maria Boniello
Giovedì 29 Novembre 2018, 09:13
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Capri isola no slot. Era questa l’intenzione delle amministrazioni dei due comuni dell’isola azzurra, ma il Tar che è intervenuto ieri, con una sentenza, ha annullato la decisione presa dal consiglio comunale di Capri che nel settembre di quest’anno aveva approvato il regolamento sulle sale da gioco, stabilendo il divieto di installare slot machine a meno di 500 metri dai cosiddetti «luoghi sensibili» come scuole, chiese, palestre, cimiteri e circoli ricreativi. Per i giudici amministrativi, che hanno accolto il ricorso dei titolari di due esercizi pubblici, la delibera è stata approvata senza la maggioranza prevista dalla legge. 
LO STALLO
Quindi si ricomincia daccapo. Il divieto delle macchinette mangiasoldi resta in piedi solo per il Comune di Anacapri, che da alcuni anni, dopo aver affrontato vari giudizi al Tar è riuscito a far funzionare il meccanismo anti-azzardo; su questo tema nel 2015 ci fu anche un referendum, che fece registrare il 90% di adesioni alla strada intrapresa dal sindaco Franco Cerrotta. Qui la delibera prevede una distanza minimi da 150 metri dai «luoghi sensibili»; il sindaco chiese anche alla Caremar di vietare le macchinette dalle navi, invito che venne accolto dalla società di navigazione. Nel 2018 è stata la volta del Comune di Capri a portare l’argomento in consiglio comunale, aumentando la distanza a 500 metri. 
IN AULA 
La discussione nel consiglio del 12 settembre registrò l’assenza di due consiglieri. A dare il via al dibattito fu il vicesindaco di Capri Roberto Bozzaotre che affrontò l’aspetto sotto il profilo sociale e politico ma anche economico. La materia era complessa anche perché in alcuni locali già si svolgevano queste attività, per cui l’amministrazione concesse 90 giorni di tempo agli esercenti per rimuovere le macchinette. Voci diverse si levarono dall’opposizione, che pur condividendo la regolamentazione chiedevano un approfondimento maggiore con le associazioni di categoria, esperti e tecnici ed anche il coinvolgimento di uno studio delle associazioni di psicologi e sociologi, nonché studi tecnici per non essere attaccati sotto gli aspetti giuridici evitando così ricorsi che avrebbero sicuramente allungato i tempi. E i ricorsi al Tar, infatti, puntualmente sono arrivati da parte di due titolari di esercizi che ancora ospitano, non essendo passato il termine dei 90 giorni, le slot machine. 
IL VERDETTO 
Ieri la sentenza del Tar Campania, terza sezione, ha annullato la delibera consiliare 63/2018 richiamandosi al testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali: «L’approvazione del Regolamento impugnato non è stata adottata con la maggioranza prevista dal vigente Statuto comunale». La delibera ottenne il voto favorevole di 7 componenti della maggioranza e il voto contrario di 4 consiglieri di opposizione, mentre 2 risultarono assenti. Nella sentenza del Tar è specificato che, per essere valida l’approvazione del Regolamento comunale, risulta necessario in prima convocazione il voto favorevole di 8 componenti dell’organo consiliare, pari ai due terzi; mentre nelle successive votazioni, che a Capri non sono avvenute, è sufficiente la maggioranza semplice. Il Comune ora si prepara a correre ai ripari: si tratta di un errore formale, fanno sapere dal municipio, l’argomento verrà riportato in Consiglio. Sperando che stavolta si riescano a mettere insieme i voti necessari. 
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