Capri, turista stuprata:
spunta il video della sbornia

Capri, turista stuprata: spunta il video della sbornia
di Leandro Del Gaudio
Sabato 11 Agosto 2018, 11:54
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Quando entra in albergo non sembra in grado di reggersi in piedi. Barcolla vistosamente, tanto da rendere necessario l'intervento di chi la sta per ospitare all'interno della sua suite: che è poi lo stesso uomo oggi accusato di averla violentata. Eccola la bella cittadina francese, la manager 33enne al lavoro per un'importante casa di moda, che entra a fatica in un hotel lussuoso di Capri, senza immaginare di aver assunto una polverina che l'ha stordita e che la consegnerà nelle braccia di uno stupratore.

IL DRINK
Una notte, nel bel mondo caprese, un drink dopo l'altro, senza immaginare che in uno dei bicchieri scolati c'era anche quella polvere sintetica, che ormai un po' tutti chiamano «droga dello stupro». Sono questi i punti cardine di un'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli, sull'onda della denuncia presentata dalla turista francese poche ore dopo aver subìto la presunta aggressione. Uno stupro che sarebbe stato consumato all'interno della suite dove la donna, assieme alla sua compagna di viaggio, aveva deciso di pernottare per un improvviso incidente che aveva manomesso il sistema di aria condizionata della villa presa in fitto. Lo ha spiegato agli agenti del commissariato locale, nel corso della denuncia firmata prima di lasciare l'isola: «Ho la certezza di essere stata drogata», ha spiegato agli inquirenti. Tanto che agli atti dell'inchiesta anche i tamponi sui capelli, nel tentativo di verificare la presenza della sostanza chiamata droga dello stupro. Da anni habitué dell'isola azzurra, la donna aveva preso in fitto un villino per trascorrere un vacanza a metà luglio. Assieme a un'amica, si imbatte nell'uomo oggi accusato di violenza sessuale, con l'aggravante di aver utilizzato una sostanza stupefacente per menomare la possibilità di difesa della propria conoscente. Si tratta di un cittadino americano, uno statunitense che ha alloggiato in un lussuoso albergo dell'isola. Su di lui gli inquirenti hanno le idee chiare: conoscono le generalità, la professione e la provenienza. Indagine coordinata dal pm Barbara Aprea, magistrato in forza al pool reati contro le fasce deboli del procuratore aggiunto Raffaello Falcone, ora si punta a chiudere in tempi brevi il caso. Nei prossimi giorni, saranno infatti convocate a Napoli due dei protagonisti di questa storia, vale a dire la presunta parte offesa e la sua amica. Dinanzi ai pm, la manager francese dovrà confermare la versione resa in commissariato, a partire dalla convinzione di essere stata drogata e abusata. In un primo momento, ha infatti spiegato di non aver mai perso conoscenza per alcuni drink e di reggere bene l'alcol, per poi chiarire ai poliziotti di avere la certezza di essere stata abusata fisicamente, in una condizione in cui non riusciva ad opporre alcuna forma di resistenza. Un episodio simile a quello accaduto due anni fa in costiera sorrentina (recentemente culminato nell'arresto di alcuni indagati), quando una turista inglese è stata drogata grazie a un cocktail di alcol e polverina dello stupro, per poi essere violentata da otto dipendenti dell'albergo in cui dimorava.

LE IMMAGINI
Anche in questo caso si tratta di una «ultima notte», di una violenza che sarebbe avvenuta a poche ore dalla partenza, quando anche la decisione di rivolgersi in commissariato può essere frustrata dall'esigenza di non perdere il volo di rientro. Un'inchiesta che per il momento fa leva sull'esito dei tamponi (non ancora disponibile) e su quelle immagini di una bella turista che entra in un hotel dopo una notte di divertimenti, riuscendo a stento a mantenere l'equilibrio.
 
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