Carceri, a Napoli quattro telefonini nelle scarpe del figlio sedicenne di un detenuto

Carceri, a Napoli quattro telefonini nelle scarpe del figlio sedicenne di un detenuto
Venerdì 21 Febbraio 2020, 20:27 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 10:27
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Ore di tensione nei penitenziari campani di S.Maria Capua Vetere, Secondigliano e Salerno: è quanto sostiene Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. Questa mattina un detenuto albanese dopo la sentenza a 6 anni di reclusione, al momento del rientro a S. Maria Capua Vetere, ha aggredito la scorta della Polizia Penitenziaria presso le camere di sicurezza e ha tentato la fuga.

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È stato raggiunto mentre tentava di scavalcare la recinzione esterna del Palazzo di Giustizia, dopo violenta colluttazione è stato fermato. A Secondigliano, invece, il personale di Polizia Penitenziaria del settore colloqui, ha trovato quattro telefonini nascosti nelle suola delle scarpe calzate da un sedicenne figlio di detenuto dell'Alta Sicurezza appartenente ad un clan.

Infine sempre oggi Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Salerno ha provveduto a due ricoveri urgenti: uno riguardante una detenuta con problemi psichiatrici caduta per le scale della sezione e sottoposta in serata ad intervento chirurgico, l'altro per un detenuto in gravi condizioni per problemi cardiaci e respiratori tutt'ora ricoverato. Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ricorda che proprio ieri «il Sappe ed altri sindacati della Polizia Penitenziaria hanno dichiarato lo stato di agitazione e la sospensione delle relazioni sindacali.
Riteniamo che la grave situazione in cui versano le carceri italiane imponga un'inversione di marcia da parte del vertice politico e amministrativo del ministero della Giustizia e più in generale del governo».
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