Nisida, ecco i detenuti sub: «Il brevetto per il riscatto»

Il mondo sommerso rappresenta così un nuovo mondo, un percorso emozionante che ha interessato all'inizio cinque ragazzi e che poi, man mano, ha visto parteciparne sempre di più

I ragazzi dell'Area Penale di Napoli a Nisida
I ragazzi dell'Area Penale di Napoli a Nisida
di Gianluca Agata
Domenica 13 Novembre 2022, 10:00 - Ultimo agg. 14 Novembre, 07:30
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Risalgono dal mare di Nisida con un carico di emozioni che saranno scolpite indelebilmente nella loro mente. Poco più in alto la casa circondariale che li ospita. Il mare lo vedono dalle sbarre ogni giorno. Grazie al progetto Bust-Busters, questa volta, i ragazzi dell'area penale hanno potuto scoprire anche «il patrimonio culturale e ambientale sottomarino della loro città. Per noi è fondamentale trasmettere conoscenza. La prima immersione è avvenuta, non casualmente, in un contesto geologico davvero importante, unico al mondo, nel cuore della caldera dei Campi Flegrei. Per molti di loro si apre un mondo nuovo» nelle parole del presidente dell'Archeoclub Rosario Santanastasio.

Hanno studiato sono diventati sub acquisendo il brevetto da 18 metri, diverranno operatore tecnico subacqueo, certificazione che renderà ancor più professionale il percorso, e ieri la prima immersione professionale. Il mondo sommerso rappresenta così un nuovo mondo, un percorso emozionante che ha interessato all'inizio cinque ragazzi e che poi, man mano, ha visto parteciparne sempre di più. «Perché il mare dà un senso di libertà - raccontano i protagonisti - e queste immersioni ci fanno capire che possiamo recuperare tanto tempo». Una grande rete per la socialità con la regia del Dipartimento di giustizia minorile del ministero della Giustizia, poi Marina Militare, Corpo militare dell'Ordine di Malta, Archeoclub d'Italia, MareNostrum, Arpac Campania, Asia, Comune di Napoli, i ristoratori del Borgo dei Marinari, i circoli velici del Borgo. Il progetto si propone di ottenere da un lato un risultato di tipo ecologico, dall'altro di realizzare un'attività riparativa svolta dai giovani a testimonianza di una recuperata coscienza civile. Le attività sono coordinate e monitorate da una cabina di regia formata da rappresentanti del Centro per la Giustizia minorile della Campania. «Da oggi c'è riconciliazione tra loro e la città - sostiene Giuseppe Centomani, direttore del Centro - tra loro e la società. È un percorso di conoscenza, in quanto durante le lezioni, i ragazzi hanno dovuto imparare le tecniche di immersione ma anche vedere i fondali marini come patrimonio ambientale da tutelare.

Un patrimonio ambientale che spesso custodisce anche il patrimonio archeologico sottomarino».

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«I ragazzi del progetto Bust Busters hanno seguito almeno 10 lezioni teoriche - afferma Francesca Esposito, referente di MareNostrum - ma anche pratiche. A ottobre, hanno partecipato anche alle operazioni di tutela del patrimonio ambientale a Posillipo». Mentre alcuni dei ragazzi si immergevano, accompagnati dai palombari della Marina Militare e dai sub di MareNostrum, altri pulivano la spiaggia lungo il Molo Cappellini di Nisida. Pulizia effettuata in contemporanea con i volontari di MareNostrum. Il raccolto consegnato all'Asia per lo smaltimento. In mare i mezzi della Marina Militare che «partecipa da sempre a numerose attività che hanno un risvolto nell'ambiente civile - sottolinea Aniello Cuciniello, capitano di vascello - e mondo del volontariato al fine di svolgere attività di recupero del patrimonio che vedono un impegno dei ragazzi a devianza minorile con il loro reinserimento in società». 

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