Carceri sovraffollate e spazzacorrotti: penalisti in trincea, al via l'astensione

Carceri sovraffollate e spazzacorrotti: penalisti in trincea, al via l'astensione
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 20 Marzo 2019, 11:00
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Tre giorni di sciopero, a partire da questa mattina, per sollevare l'attenzione sull'emergenza delle carceri, specie qui nel nostro distretto.

È il primo sciopero varato dalla camera penale di Napoli, sotto la guida del presidente Ermanno Carnevale, per sollevare l'attenzione sulle condizioni di vita all'interno delle celle delle case circondariali nostrane, all'indomani della cosiddetta spazzacorrotti.

Dito puntato, da parte dei penalisti, contro la visione «carcerocentrica» del Governo, in relazione alla mancata attuazione della legge delega per la riforma dell'ordinamento penitenziario, la cosiddetta «spazza-ladri», «nella parte volta a facilitare l'accesso alle misure alternative alla detenzione ed alla eliminazione di automatismi preclusivi».
 
Tra i motivi dell'astensione c'è anche il decreto di legge in materia di contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, la cosiddetta «spazza-corrotti», in relazione all'introduzione di una nuova causa di «sospensione» del termine di prescrizione destinata a creare l'inaccettabile figura «dell'eterno imputato».

Questa mattina è in programma una tavola rotonda, moderata dal consigliere della Camera Penale Roberto Giovene di Girasole, dal titolo «Il carcere: un'emergenza (ancora) irrisolta», alla quale prenderanno parte, tra gli altri, il presidente della Camera Penale di Napoli Carnevale, il garante dei detenuti Samuele Ciambriello, il presidente del Consiglio comunale di Napoli Alessandro Fucito, il docente emerito di Diritto penale alla Federico II Giuseppe Riccio, il presidente di Antigone Campania Luigi Romano, il presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati Antonio Tafuri e il presidente della onlus Il Carcere Possibile.

Tre giorni di astensione da tutte le udienze (con la sola eccezione della sede distaccata di Ischia), per un dibattito che ha assunto anche toni polemici, nei rapporti tra Napoli e i vertici nazionali di Unione camere penali. Come è noto, dopo il varo dell'astensione dalle udienze da parte dei napoletani, il presidente Caiazza ha firmato una lettera (indirizzata alle altre camere penali) nella quale stigmatizzava l'iniziativa presa da parte del direttivo partenopeo in modo isolato rispetto ai vertici nazionali, per altro in un momento in cui è in corso una dialettica con le forze politiche per dare vita a interventi legislativi. Immediata la risposta da parte della camera penale di Napoli, che ha ricordato il carattere eccezionale delle condizioni di vita all'interno dei penitenziari che ricadono nel distretto di corte di appello di Napoli.

Poggioreale e Secondigliano, dunque, restano il terreno di confronto (e di scontro) sul quale si misurano giuristi e forze politiche. Trend di reclusi in aumento, difficoltà di dare corso a un efficace progetto di riabilitazione secondo il dettato costituzionale, mentre colletti bianchi ultrasettantenni vanno in cella a scontare condanne (o residui di pena) per vicende concluse diversi anni fa.

Uno scenario che alimenta tensione dentro e fuori le celle, anche all'indomani della pubblicazione di notizie relative alla difficoltà da parte delle istituzioni di fornire assistenza sanitaria a rischio. È di queste settimane la polemica sulla difficoltà dei reparti sanitari (e dell'asl napoletana) di curare per tempo i tanti ospiti che lamentano malattie più o meno croniche.

Sono gli effetti del sovraffollamento, sono le conseguenze della crescita della popolazione carceraria, che ricorda il clima che si creò una quindicina di anni fa. Ricordate l'indulto del 2006? Tredici anni dopo, stesso malessere, stessa sofferenza all'interno delle celle, con una richiesta di riforme in grado di imporre un punto di rottura, un nuovo trend. Oggi la tavola rotonda, prevista un'astensione massiccia dalle udienze, mentre il rapporto tra gli organi di rappresentanza, sul cosiddetto strappo napoletano, resta dialettico.
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