Cardarelli, riecco il caos: i corridoi dell'ospedale pieni di barelle

Cardarelli, riecco il caos: i corridoi dell'ospedale pieni di barelle
di Ettore Mautone
Venerdì 17 Gennaio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 13:07
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Il Cardarelli scoppia di pazienti: la solita valanga di ammalati in coincidenza del picco stagionale d'influenza. I più penalizzati sono anziani fragili, afflitti già da diabete, scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, i tanti pazienti oncologici. Il Cardarelli è l'unico ospedale in città che offre risposte ad alta complessità per tutte le discipline mediche e chirurgiche. Per questo diventa un imbuto. Meta preferita di chi, in caso di urgenza, si mette in macchina e decide di raggiungere un pronto soccorso. Approdo obbligato anche per il 118 quando le patologie sono molto serie (politraumi, ictus) o le prime linee degli altri ospedali della città alzano bandiera bianca. Dalla mezzanotte di mercoledì alle 18 di ieri gli accessi registrati nell'ospedale collinare sfioravano i 200 superando quota 250 nell'arco delle 24 ore. Accessi fuori controllo, un'ondata di piena segnalata dalla carovana delle ambulanze in fila nel caos del traffico impazzito della zona ospedaliera.

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Le barelle in questa situazione sono una risposta inevitabile. Il manager Giuseppe Longo non sta a guardare e ha messo in campo contromisure: smistamento rapido verso i reparti, consulenze specialistiche in pronto soccorso, diagnostiche a pieno regime e dimissioni protette con varie indicazioni a servirsi dell'assistenza del territorio. Se un anno fa in Osservazione si contavano oltre 100 ricoverati oggi la quota è dimezzata ma il pieno di barelle nei reparti permane. In Medicina di urgenza ieri si contavano 46 ammalati e barelle nel corridoi. La Neurochirurgia è allo stremo, la Neurologia non è da meno per gli ictus. Per non parlare della Chirurgia d'Urgenza che drena i traumi. «Reparti sono al collasso, fuga di medici e reparti allo stremo - sottolinea il consigliere dei Verdi Francesco Borrelli - Il Cardarelli, eccellenza europea, vive una situazione critica e si registrano diversi decessi su cui farò un'interrogazione consiliare».
 

 

«Molti pazienti giungono da noi in gravi condizioni - replica il manager - anziani, scompensati, cronici complicati. In questi casi c'è sempre il rischio, anche con le migliori cure, che l'esito non sia favorevole ma è sbagliato adombrare inefficienze. Registriamo fino a 300 accessi al giorno, il 30% diventano ricoveri, diverse centinaia in pochi giorni. Spesso sono fragili che non è possibile dimettere subito. In altri casi utilizziamo le dimissioni potette, (day hospital, ambulatorio). Attendiamo il collo del filtro territoriale per ridurre la frequenza di accesso dei cronici. La richiesta di posti è molto più alta della capacità dell'ospedale. In questi casi blocchiamo i ricoveri ordinari medici ad accezione dell'oncologia. Diamo una risposta a tutti. La barella è lo strumento con cui non rifiuti ma eroghi assistenza».

Un faro nelle nebbie anche per altri ospedali e su alcune discipline come la neurologia interventistica, il grande trauma, le ustioni «Il Cardarelli - conclude Longo - si riempie anche per queste singolarità, per migliorare è in corso una rivisitazione del modello organizzativo del sistema di emergenza che a breve sarà in pista».

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La Asl Napoli 1 fa quello che può: la rete di piccoli ospedali ha risposte limitate, l'ospedale del mare ha bisogno ancora di mesi per completare il suo assetto definitivo. Con l'arrivo imminente di rinforzi per centinaia di unità infermieristiche e Oss le prime linee dovrebbero respirare ma dietro i pronto soccorso le attività ordinarie e di eccellenza lavorano a scartamento ridotto. In questo scenario i policlinici universitari restano defilati. La cittadella collinare ha il pronto soccorso ostetrico ed è nella rete dell'infarto ma è da completare il circuito per l'Ictus. La novità si profila per il policlinico del centro storico: entro l'anno aprirà un pronto soccorso vero. «Le gare di appalto sono state bandite - avverte il manager Antonio Giordano - e abbiamo ottenuto il via libera della Sovrintendenza.
L'assegnazione è prevista a giugno ed entro la fine del 2020 dovremmo essere pronti ad aprire un pronto soccorso generale collegato con le eccellenze di questa scuola di medicina».

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