«Era il primo gennaio 2002, il giorno in cui l'Italia passò dalla lira all'euro. Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, si avvicinò alla cassa per pagare due caffé. Io e mio fratello insistemmo per offrirglieli, ma ci rispose sorridendo: "Lasciatemi spendere così i miei primi euro". Capimmo che quel gesto sarebbe passato alla storia, ma nella confusione prendemmo i soldi senza dargli né resto né scontrino», racconta Antonio Sergio, mentre Arturo mostra una cornice dorata con i ritagli dei giornali. Anche le prime monetine europee uscite dal portafoglio del capo dello Stato sono ancora conservate al Gambrinus di Napoli in piazza Trieste e Trento. «Come una reliquia», dicono con orgoglio i titolari che hanno abbassato, in parte, le saracinesche per lutto.
«Era speciale, un uomo d'altri tempi. Definì Napoli straordinaria e contribuì a renderla grande, portando qui il G7 e quindi il turismo».
m.p.