Procure e guardia di finanza indagano sulle speculazioni anche a Napoli

Procure e guardia di finanza indagano sulle speculazioni anche a Napoli
Sabato 19 Marzo 2022, 16:20 - Ultimo agg. 20:07
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Dopo l'Antitrust sia le Procure sia la guardia di finanza hanno accolto l'esposto del Codacons avviando indagini sul territorio volte a verificare eventuali speculazioni su benzina e gasolio. Al momento si contano due diverse indagini a Roma, e inchieste sono state avviate dalla magistratura anche a Cagliari, Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona. A Pescara, Trieste e Napoli. È la guardia di finanza ad aver avviato verifiche sui listini dei carburanti. Lo spiega l'associazione in una nota aggiungendo che dal caro carburanti si registrano «effetti devastanti» sui prezzi dei beni trasportati per un esborso in più a famiglia di oltre 370 euro.

«Si tratta di una importante notizia perché le indagini delle Procure potranno accertare se vi siano state speculazioni che hanno portato ad un aumento artificioso dei listini di benzina e gasolio, aumento che sta avendo ripercussioni pesantissime per le tasche di famiglie e imprese, le quali potranno rivalersi sui responsabili di illeciti - spiega il presidente Carlo Rienzi - Il Codacons sta infatti studiando una possibile class action da intentare nei confronti di chi sarà ritenuto colpevole di aver aumentato in modo ingiustificato i listini al pubblico».

Il maggior costo dei carburanti alla pompa non solo porta un pieno a costare oggi oltre 30 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021, ma ha effetti dirompenti sui prezzi dei prodotti trasportati. - analizza l'associazione - Tra i beni più colpiti dal caro-benzina troviamo la verdura, che in base agli ultimi dati Istat aumenta del +16,7% su base annua (con punte del +21,5% per funghi, carote, finocchi e cipolle), la pasta (+14,6%), la frutta (+6,8%, col record delle pere che salgono del +32,2%, +10% le arance) e il pesce, con alcuni prodotti ittici che rincarano del +10,6%.

Questo significa che, a causa del record dei carburanti, una famiglia si ritrova a spendere +374 euro all'anno solo per l'acquisto dei beni alimentari, di cui +35 euro per la frutta, +128 euro per i vegetali - conclude il Codacons.

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Secondo il Codacons inoltre, il taglio delle accise per 25 centesimi di euro è insoddisfacente e non risolverà il problema del caro-carburanti. La riduzione per 25 centesimi produrrà un calo dei prezzi alla pompa pari a 30,5 centesimi, considerata anche l'Iva che si applica sull'accisa: questo significa che, sulla base degli ultimi prezzi ufficiali comunicati dal Ministero della Transizione Ecologica, per effetto del provvedimento del Governo la benzina costerà in media 1,879 euro al litro, il gasolio 1,849 euro. Un risparmio rispetto ai prezzi attuali di benzina e gasolio pari a circa 15,2 euro a pieno. 

Il Codacons invita a guardare l'andamento dei listini dei carburanti nell'ultimo anno per rendersi conto che il bilancio è ancora fortemente in perdita per i consumatori. Rispetto allo stesso periodo del 2021, infatti, la benzina costa oggi il 39,4% in più (2,184 euro al litro), il gasolio addirittura il 50% in più (2,154 euro/litro). «Le accise andavano dimezzate, e c'erano ampi margini per una riduzione ulteriore della tassazione sui carburanti che riportasse i listini alla pompa a livelli accettabili. Insufficiente poi tagliare la accise solo per un mese», ha detto il presidente dell'associazione consumatori Carlo Rienzi.

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