Carta e imballaggi imposti ai commercianti e un agriturismo in Toscana: gli affari svelati degli Orlando

Carta e imballaggi imposti ai commercianti e un agriturismo in Toscana: gli affari svelati degli Orlando
di Ferdinando Bocchetti
Venerdì 9 Novembre 2018, 14:30 - Ultimo agg. 18:01
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I tentacoli del clan Orlando si erano estesi anche in Toscana. In Maremma, secondo quanto appurato dai militari della Guardia di Finanza di Grosseto,  che ieri hanno arrestato Angelo Orlando, 65 anni, fratello del super latitante Antonio, meglio noto come Mazzolino. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono partite dalle operazione finanziarie di investimento eseguite dagli Orlando in provincia di Grosseto, avvalendosi di intestatari fittizi di beni immobili e società. Si tratta perlopiù di stretti congiunti di Angelo Orlando, che figurano nel registro degli indagati. Angelo Orlando, ritenuto dagli inquirenti il volto imprenditoriale del clan, avrebbe veicolato illeciti proventi nella società Gross Immobiliare srl, costituita nel 2004 e posta in liquidazione nel 2009, e nell'acquisto di due poderi nel comune di Roccastrada, dove un'ulteriore società, la Grosso immobiliare srl, li avrebbe poi trasformati in un agriturismo: Tenuta Di Maro, il nome della moglie e del cognato di Angelo Orlando.

Un'operazione finanziaria di investimento e disinvestimento, per un importo complessivo di oltre due milioni di euro. Le Fiamme Gialle di Grosseto, partendo dalle investigazione eseguite nel territorio toscano, hanno inoltre sequestrato una società, la Idealcart Sas, ubicata nel comune di Marano, il feudo degli Orlando. La società riforniva, quasi in regime di monopolio, packaging e imballaggi i commercianti della zona, operando nella stessa sede della Lenny Sas, confiscata diversi anni fa ad Antonio Orlando, primula rossa e capo dell'organizzazione criminale di Marano, e a Luigi Esposito, alias 'o Celeste, mente finanziaria del clan Nuvoletta, da qualche tempo tornato in libertà. La Idealcart era intestata alla moglie e alla nipote di Angelo Orlando, che deve rispondere del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. L'uomo, catturato alle prime luci dell'alba di ieri, è stato trasferito nel carcere di Secondigliano. Il clan Orlando, subentrato ai Polverino nella gestione traffici illeciti nei comuni di Marano, Calvizzano e Quarto, è al centro di numerose inchieste giudiziarie, tutte coordinate dal pm Maria Di Mauro. Molti degli uomini di punta del sodalizio criminale, tra cui Raffaele Orlando (Papele), sono stati condannati in primo grado. Il processo d'appello è attualmente in corso.
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