Caruso, il parco mai nato a Napoli:
al tenore dedicato solo un murales

Caruso, il parco mai nato a Napoli: al tenore dedicato solo un murales
di Giuliana Covella
Martedì 4 Agosto 2020, 09:51
3 Minuti di Lettura
Per rendere omaggio all'illustre cittadino, come accade in altre città del mondo, l'idea era di creare un circuito turistico-culturale dedicato a Caruso con museo, chiesa dove fu battezzato e parco in un'ex fioreria. Come spiega Carmine Serena, dell'Associazione Amici di piazza Giambattista Vico: «Abbiamo scritto al ministro per i beni culturali Franceschini e al presidente della Regione De Luca per sottoporre loro la nostra proposta. Nei pressi della casa natale e della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo c'è un meraviglioso giardino pertinenziale, oggi abbandonato, che i proprietari sarebbero disponibili a vendere e che potrebbe essere acquistato dalle istituzioni per realizzare un parco pubblico intitolato a Caruso contribuendo al rilancio del quartiere». Mentre lo storico Guido D'Onofrio sottolinea: «Caruso è patrimonio di tutti e il Comune che ha fatto finora? Ho parlato con tutti i sindaci che si sono susseguiti in questi anni, da Lezzi a Bassolino, ma ad oggi Caruso è ricordato con una cappella che cade a pezzi al cimitero e un vicoletto di 55 metri con 6 numeri civici all'Arenella. Mi auguro che l'anno prossimo per il centenario della morte si faccia di più».

LEGGI ANCHE Floridiana, cancello chiuso in anticipo: visitatori prigionieri nel parco di Napoli

L'INIZIATIVA
Ad annunciare invece l'apertura di un piccolo museo dedicato al tenore dei due mondi è Armando Jossa, direttore artistico del premio Enrico Caruso. La raccolta sorgerà nella casa natale del grande tenore, al civico 7 di via San Giovanni e Paolo. Un annuncio che viene fatto a pochi giorni dal novantanovesimo anniversario della morte dell'artista, avvenuta il 2 agosto 1921 a Napoli. Quella stessa città che gli ha dato i natali il 25 febbraio 1873 ma che, fino ad oggi, ha dedicato al cantante lirico più noto al mondo solo «un busto poco somigliante in piazza Ottocalli», come sottolinea lo storico Guido D'Onofrio e un murales sulla parete esterna del commissariato di polizia nella stessa piazza. Mentre c'è chi, come l'Associazione Amici di piazza Giambattista Vico propone di creare un circuito turistico-culturale dedicato a Caruso, a partire dal parco, oggi degradato, all'interno di un palazzo di fronte alla casa e alla chiesa dove il tenore fu battezzato e cantò da piccolo.

LA PROMESSA
Il museo dovrebbe essere inaugurato, Covid permettendo, in autunno in un appartamento di circa 45 metri quadrati dove Caruso nacque. Dopo anni di annunci, promesse e intoppi vari (tra cui il fatto che l'immobile fosse abitato da due anziane signore, di cui l'ultima scomparsa un anno fa) un primo riconoscimento al tenore più famoso al mondo e nato a Napoli. L'iniziativa da Jossa, a cui sarà affidata la direzione, come spiega lui stesso: «Insieme al proprietario Raffaele Reale, che ha creduto nel progetto, ci stiamo lavorando da un bel po' e sarà la dimostrazione che se c'è volontà le cose si fanno. In realtà dopo aver avuto tutte le autorizzazioni dalla Sovrintendenza, con i lavori eravamo a buon punto a febbraio, poi il Covid-19 ci ha bloccati. Il nostro impegno è di restituire al quartiere e a Napoli il suo illustre cittadino». Tanti gli impegni assunti dalle diverse amministrazioni pubbliche che si sono succedute negli anni, seppure la casa natale di Caruso fosse di proprietà privata. E, nel lontano 1987, nemmeno la visita di un ospite eccellente come Luciano Pavarotti servì a smuovere lo stato di empasse: «Si affacciò dal balcone della casa e si fece carico di reperire i fondi, un miliardo e 400 milioni di vecchie lire, tramite una società americana. Poi anche quel progetto si arenò». Ma cosa ospiterà il futuro Museo Caruso? «Oltre ai cimeli che abbiamo in dotazione - prosegue Jossa - i paltò, i grammofoni, cartoline autografe, le prime incisioni, francobolli e proiezioni delle sue esibizioni, ci sarà spazio per un caffè letterario con 5 tavolini e un B&b. Inoltre grazie a una convenzione con un'agenzia privata entreranno in servizio due bus da 12 posti per portare al museo i turisti che arriveranno al porto e all'aeroporto. Inoltre una gigantografia di Caruso sarà posizionata all'ingresso di piazza Carlo III con le indicazioni per il museo e ogni commerciante avrà cartoline personalizzate con l'immagine del tenore per i clienti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA