Rifiuti a Casandrino, scatta la rivolta: cassonetti svuotati per strada

Rifiuti a Casandrino, scatta la rivolta: cassonetti svuotati per strada
di Giuseppe Maiello
Giovedì 2 Luglio 2020, 09:29 - Ultimo agg. 12:29
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È emergenza rifiuti: i residenti di via Aldo Moro svuotano per strada i cassonetti. La protesta per la mancata rimozione della spazzatura. Intanto gli operatori ecologici sono in agitazione, da due mesi non ricevono lo stipendio. La preoccupazione per il rischio igienico è forte, visto il caldo di questi giorni.

Ieri mattina gli abitanti di via Moro, un budello del centro storico, hanno sversato i sacchetti dei rifiuti direttamente in strada, creando non poche difficoltà alla circolazione. Nella stradina, a pochi metri dalla piazza si sono subito portati gli agenti della polizia municipale che hanno allertato la ditta che gestisce la raccolta, e a tempo di record la spazzatura è stata rimossa, almeno quella che impediva la circolazione. I residenti non si arrendono e minacciano di ripetere la protesta. Che sale anche da altri punti della città dove si segnala mancata ramazza, omessa raccolta, disagi infiniti.

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Il Comune è in gestione commissariale, un funzionario spiega che «in via Bosco o via Bellini, questi disagi non si registrano, perché?». Lasciando intendere che la responsabilità dell'emergenza sia da addebitare a quella parte di cittadini che non rispetta il calendario di conferimento della differenziata, e che la ditta che si occupa del prelievo raccoglie solo i rifiuti previsti in calendario. E c'è chi invece scarica la responsabilità sulle decine di immigrati che vivono nelle vecchie abitazioni di via Moro e che «ignorano» la differenziata.

Adesso c'è il rischio che il disagio diventi emergenza. Le 25 unità in forza alla ditta Esi che gestisce il servizio Nu sono in agitazione: da due mesi non ricevono lo stipendio. Carmine Sais, della Rsi CgilFp dice: «Invitiamo il commissario ad onorare gli impegni con l'azienda, c'è in gioco il destino di 25 famiglie, che vivono di un solo stipendio e che non riescono a tirare avanti: subito un tavolo di concertazione Comuneaziendasindacati». Via Borsellino, via Cagliari, via Milano, via Trento, via Torino, via Marinaro, via De Angelis, via Don Migliaccio, sono poche le strade da dove non arrivano segnalazioni di rifiuti. Senza contare le periferie, dove vengono sversati rifiuti ingombranti e pericolosi.

Un mese fa l'associazione «No biocidio» ha inviato un dossier fotografico al Comune per denunciare sversamenti di lastre di amianto, pneumatici, contenitori di vernici, arredi casalinghi dismessi. «Attendiamo ancora il riscontro» dicono gli iscritti. Anche l'altra associazione, «Nessun biocidio», documenta fotograficamente lo stato in cui versa via Lavinaio sommersa da «ogni tipo di rifiuti sversati illegalmente, persino carcasse di auto rubate». Per l'ex consigliere Angelo Chianese «è prioritaria l'apertura del centro raccolta o isola ecologica, così per alcuni incivili non ci saranno più alibi». E dall'ufficio tecnico del Comune fanno sapere che il servizio per gli ingombranti sarà attivo a breve, «siamo in dirittura d'arrivo». 

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