Case, l’ultimo scandalo a Napoli: «Parco ai Colli Aminei occupato da 15 abusivi»

Case, l’ultimo scandalo a Napoli: «Parco ai Colli Aminei occupato da 15 abusivi»
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 22 Novembre 2021, 23:03 - Ultimo agg. 24 Novembre, 14:16
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Se la casa è un diritto universale e cosituzionalmente protetto, a Napoli questo principio si trasforma spesso e volentieri in abuso e angheria. Quanti sono gli alloggi sottratti ai legittimi assegnatari e abusivamente occupati?

Impossibile rispondere fornendo un numero esatto: certo è che il fenomeno continua ad assumere proporzioni inquietanti e gigantesche. E se prima i casi sembravano limitarsi agli immobili del degradato hinterland cittadino, adesso la piaga sembra essersi ormai estesa a macchia d’olio. 

Dopo il caso della anziana professoressa “sfrattata” da una famiglia che di fatto l’ha spossessata dell’appartamento che occupava in affitto in via Egiziaca a Pizzofalcone, ora è il caso dei Colli Aminei. 

A segnalare l’ennesima scandalosa situazione di prevaricazione ai danni di chi dopo aver atteso magari decenni per vedersi assegnare un’abitazione, se la vede portar via con la forza e l’intimidazione è ancora una volta Francesco Borrelli, il consigliere regionale di Europa Verde che porta avanti le sue iniziative per contrastare l’illegalità diffusa che pervade Napoli.

L’ultimo caso riguarda addirittura 15 appartamenti siti in viale Colli Aminei, al civico 35: tutti alloggi vuoti perché i legittimi affittuari sono deceduti, e che sarebbero stati “requisiti” dai loro familiari che continuano a farsi beffe dell’istituto concessionario, che è l’Istituto autonomo case popolari della provincia di Napoli.

Ed è da qui che Borrelli ha fatto partire una segnalazione-denuncia, rivolta direttamente all’Iacp con una lettera inviata al presidente del consiglio d’amministrazione dell’Acer David Lebro, che è competente in materia di del processo di riordino degli immobili concessi dal demanio e della loro eventuale messa in liquidazione.

L’appello-denuncia di Borrelli fornisce il grave quadro della situazione. «Ho ricevuto una dettagliata segnalazione firmata con la quale si evidenziano una serie di irregolarità nella gestione di alcuni appartamenti di proprietà dell’IACP di Napoli nel parco di viale Colli Aminei 34 - esordisce Borrelli - Qui, tra le circa 15 case vuote che vengono tenute dai parenti delle persone morte, aspettando di venderle ai migliori offerenti, ce ne sarebbe una in “vendita” ad un prezzo di 100mila euro». 

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E non è ancora tutto. «Nell’isolato C ci sarebbero varie occupazioni regolate in maniera privata, e dunque non tramite l’Istituto, a persone non aventi titolo, cedute dai legittimi assegnatari.

Inoltre, accuse di irregolarità gravi vengono indirizzate nei confronti di congiunti di un rappresentante istituzionale della Municipalità». Un quadro decisamente torbido, al quale si aggiunge il fondato sospetto che a gestire le operazioni di assegnazione illegittima degli alloggi ci siano anche personaggi noti alle forze dell’ordine e legati agli ambienti della camorra di Miano. 

Circostanza, quest’ultima, che induce Borrelli a segnalare una «diffusa presenza ed il condizionamento di persone legate alla criminalità organizzata». Come accade in altri quartieri di Napoli popolati dalla media borghesia e tradizionalmente estranei ai fenomeni di camorra, anche i Colli Aminei (come Materdei, per fare un esempio) sconta ormai da anni una infiltrazione malavitosa dovuta alla vicinanza con aree ad alta concentrazione criminale. I gruppi emergenti che si contendono il controllo del territorio dopo il crollo del potere gestito dal clan Lo Russo avrebbero dunque allungato le mani sull’affaire degli alloggi popolari. 

In questo torbido clima segnato dal illegalità e degrado si starebbe verificando anche un’altra gravissima irregolarità: alcuni monolocali liberi sarebbero stati accorpati ad uno solo degli appartamenti attigui e non diviso a metà tra i due attigui come deciso dalla stessa Iacp. Nella missiva inviata a Lebro, Borrelli puntualizza che questa situazione «dovrebbe essere già a conoscenza dell’Istituto, in quanto contenuto dettagliatamente in decine di segnalazioni che sarebbero arrivate da alcuni legittimi inquilini del parco». Dinanzi a questo stato di anarcoide “autogestione” del patrimonio immobiliare pubblico Borrelli chiede di conoscere quali siano le procedure di assegnazione, «in particolar modo dei subentri, del Parco sito in viale Colli Aminei 34, i contenziosi in atto ed eventuali notizie sullo stato di eventuali procedenti penali in corso aventi ad oggetto assegnazioni o occupazioni illegittime». 

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