Case popolari a Napoli, stop ai brogli: «La gestione degli alloggi ha una sola graduatoria»

Case popolari a Napoli, stop ai brogli: «La gestione degli alloggi ha una sola graduatoria»
di Luigi Roano
Giovedì 30 Giugno 2022, 23:53 - Ultimo agg. 2 Luglio, 11:42
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L’annosa questione dell’assegnazione degli alloggi popolari, quelli Erp – Edilizia residenziale pubblica - è arrivata a un punto di svolta sostanziale: le assegnazioni saranno fatte attraverso una piattaforma regionale unica che è attiva da oggi. Vale a dire che chi ritiene di avere i requisiti per avere un alloggio pubblico dovrà caricarli sulla piattaforma. E questo significa superare le “commissioni territoriali di assegnazione” dove si annidavano le maggiori opacità e non è un caso che la Regione li abbia cancellati. Dall’Ente di Santa Lucia arriverà una graduatoria unica che verrà girata ai singoli comuni e su questa si baseranno per le assegnazioni. È la cura anti-brogli attesa da decenni. Basta considerare che solo a Napoli su 20mila immobili Erp la metà è occupata o abusivamente o da chi non ha il titolo di assegnazione in regola oppure da chi è moroso. Ma soprattutto le occupazioni abusive sono uno dei business più lucrosi dei clan della camorra che hanno gestito e lo fanno ancora decine e decine di immobili pubblici. Palazzo San Giacomo ha un buco nel bilancio - riguardo all’intero patrimonio immobiliare - della bellezza di 264 milioni giusto per capire dell’enormità della vicenda. Ma procediamo con ordine, perché artefice di questa rivoluzione è l’assessore all’urbanistica della Regione Bruno Discepolo. 

«Stiamo lavorando su vari piani - spiega l’assessore - con la piattaforma creiamo l’anagrafe di cittadini aventi diritto che è allo stesso tempo l’anagrafe del fabbisogno.

E da qui deriva la costituzione della graduatoria regionale che sarà messa a disposizione dei comuni. La piattaforma garantisce trasparenza e rompe con un passato fitto di tante inefficienza. È una riforma costruita con più tasselli perché stiamo lavorando anche sulla sanatoria». E qui Discepolo diventa più critico: «Abbiamo dato ai Comuni i fondi per smaltire le migliaia di pratiche in sospeso ed entro fine anno devono chiudere la vicenda della sanatoria, delle eventuali regolarizzazioni e di chi non ha titolo per stare nell’alloggio pubblico. Entro la fine dell’anno dobbiamo essere in possesso dell’anagrafe del fabbisogno e delle sanatorie». Per Discepolo il tema dell’alloggio pubblico «è sociale per recuperare tutte le condizioni recuperabili nell’ambito della legge, favorire il rientro il rientro nella legalità di quanti più cittadini possibile ed è anche un valore economico per i gestori perché si recuperano molte entrate». La terza gamba della riforma a cui l’assessore tiene tantissimo è quella della politica della casa «colpevolmente abbandonata dal Legislatore. La Regione solo su Napoli ha messo a disposizione 200 milioni e la cifre è per difetto, per la costruzione di nuovi alloggi popolari. Più ci sono le quote altrettanto corpose per l’area metropolitana». Questo lo stato dell’arte. «Sulla Piattaforma - si legge nella nota stampa - sarà possibile scaricare, già da oggi, l’Avviso regionale con cui sono stabilite le modalità ed i termini per presentare istanza di iscrizione all’anagrafe del fabbisogno e, di conseguenza, di inserimento nelle graduatorie degli aventi diritto ad un alloggio pubblico». Va da sè che i paletti anticamorra sono alti, altissimi, con ampi capitoli dedicati alla questione dei clan. E se qualcuno ritenesse di essere state escluso dalla graduatoria ingiustamente la Regione ha varato Authority specifica a cui rivolgersi. Sarà possibile iscriversi alla piattaforma fino al 30 settembre. 

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Sula questione patrimonio c’è fermento in Comune dopo l’approvazione del bilancio e dalla Commissione urbanistica arriva un segnale forte sull’utilizzo dell’immenso patrimonio del Comune: ovvero “l’uso temporaneo”. «Uno strumento a disposizione dei Comuni per consentire l’utilizzazione temporanea di edifici ed aree per usi diversi da quelli previsti dallo strumento urbanistico. La finalità è quella di attivare processi di rigenerazione urbana». L’area est è il modello principali con i suoi capannoni abbandonati da decenni. 

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