Casoria, il malato rifiuta il ricovero e i parenti «sequestrano» l'ambulanza

Casoria, il malato rifiuta il ricovero e i parenti «sequestrano» l'ambulanza
di Domenico Maglione
Domenica 3 Luglio 2022, 09:00 - Ultimo agg. 4 Luglio, 12:57
3 Minuti di Lettura

Sembrava una richiesta di soccorso come tante, nessuno degli operatori del 118 immaginava che quell'intervento alla periferia di Casoria potesse trasformarsi in un incubo: l'equipe dell'ambulanza Casalnuovo india, sprovvista di medico a bordo, è stata bloccata e sequestrata dai familiari di un paziente per circa un'ora, fino all'arrivo provvidenziale dei carabinieri. Lo denuncia l'associazione Nessuno tocchi Ippocrate. Dopo l'episodio i sanitari sono riusciti a raggiungere il pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore per farsi refertare. Ad avere la peggio sarebbe stato l'autista che ha ricevuto una diagnosi di contusioni multiple, con ferita lacero contusa in zona zigomatica, con una prognosi di cinque giorni. E l'ambulanza, poichè non si è trovato un altro autista, è rimasta bloccata, inutilizzabile fino alla fine del turno. «Chiediamo alla Regione di tirare fuori dagli scatoloni le body cam, dispositivi indossabili di registrazione audio, video e foto, che furono acquistate anni fa per il personale dell'emergenza e mai messe in servizio», è l'appello di Nessuno tocchi Ippocrate.

A Casoria dal primo luglio non c'è più la postazione medicalizzata a causa di una strategia aziendale che ha determinato il trasferimento di tutti i medici del 118 a Qualiano. Così una delle città più grandi e importanti dell'intera regione si ritrova con un servizio carente di figure professionali adeguate per un soccorso tempestivo e qualificato. L'altra sera in via Pescara, proprio per l'indisponibilità di un mezzo di soccorso cittadino è stata fatta intervenire l'ambulanza di Casalnuovo.

L'equipe infermieristica di emergenza è intervenuta alle 23.49 in seguito alla chiamata telefonica per un dolore toracico. Giunto sul posto in maniera tempestiva, il gruppo di sanitari si è imbattuto in un paziente che, da quanto riporta Nessuno tocchi Ippocrate, negava qualsiasi sintomatologia degna di nota e peraltro rifiutava qualsiasi visita e il trasporto in ospedale, riferendo addirittura un benessere generale. Erano i parenti, invece, a insistere perché l'uomo venisse visitato da un medico, di cui appunto l'ambulanza era priva. Inutilmente gli infermieri hanno spiegato che nulla si sarebbe comunque potuto fare, in mancanza di una vera situazione di emergenza. Dalle parole ai fatti, la situazione è rapidamente degenerata: il gruppo di parenti avrebbe aggredito i sanitari e addirittura sequestrato il mezzo, impedendo all'autista di metterlo in moto. Per fortuna qualcuno ha chiamato i carabinieri. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA