Casoria, a rischio il passaggio dell'ambulanza: Nessuno tocchi Ippocrate lancia un appello al parroco

Casoria, a rischio il passaggio dell'ambulanza: Nessuno tocchi Ippocrate lancia un appello al parroco
di Rosaria Rocca
Martedì 12 Luglio 2022, 15:57
3 Minuti di Lettura

A rischio il passaggio dell’ambulanza della postazione del 118 a Casoria: Nessuno tocchi Ippocrate lancia un appello al parroco della chiesa. Da tempo, l’ambulanza usufruiva del passaggio accanto alla chiesa che sbuca in via Don Luigi Sturzo. Negli anni più volte era stata palesata la necessità di trovare una soluzione alternativa. 

Il parroco ha spiegato: «Ho nuovamente interpellato le istituzioni competenti, attraverso 10 Pec più 4 pec alla Regione Campania, presso la quale sono intervenuto con un incontro.

Ricevevamo ulteriori rassicurazioni rispetto ad una soluzione che si sarebbe concretizzata il 20 giugno di quest’anno. Posso dire che non è successo niente. Alle Pec, tranne che per questi due incontri descritti, non ho ricevuto mai risposte. Un quartiere come quello della nostra comunità parrocchiale costruito senza pensare ai giovani, ai ragazzi e ai bambini non ha nessun futuro, pertanto la chiesa come istituzione non può privarsi di spazi per convenire alla sua missione di salvezza non solo delle anime ma anche delle vite concrete di chi, come i ragazzi, hanno bisogno di poter costruire il proprio futuro in luoghi che ne possano garantire l’accoglienza per una crescita sana e sicura». 

Tra otto giorni il parroco annuncia una drastica scelta: «Mi assumo la responsabilità di tutte le conseguenze che verranno dalla scelta di chiudere definitivamente l’accesso all’ambulanza il 20/07 per continuare i lavori già cominciati nell’area in questione per garantire gratuitamente spazio vitale ai ragazzi che ogni giorno vengono a passare in modo sano il loro tempo nei nostri cortili. Sperando che ognuno a livello istituzionale si assuma le proprie responsabilità».

Manuel Ruggiero, presidente di Nessuno tocchi Ippocrate, ha lanciato un appello: «Invitiamo don Giuseppe a recarsi di persona presso gli uffici preposti anziché prendere iniziative drastiche con i lavoratori che poco, anzi per niente, rientrano nel merito di queste problematiche. Questi atti mettono a repentaglio la vita delle persone. L’etica di un prete dovrebbe essere quella di guarire e prestare aiuto ai cristiani». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA