Castellammare, comune sciolto
Ruotolo: quadro a tinte fosche

Castellammare, comune sciolto Ruotolo: quadro a tinte fosche
Venerdì 11 Marzo 2022, 10:32 - Ultimo agg. 10:33
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«Avevamo visto giusto, anzi, il quadro che emerge dalla relazione della Ministra dell'interno Luciana Lamorgese con cui si è sciolto il comune di Castellammare di Stabia per infiltrazioni della camorra, è ancora più grave di quello che nessuno di noi potesse immaginare». Lo afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo misto in merito ai contenuti della relazione del Viminale di accompagnamento al decreto di scioglimento del comune in provincia di Napoli. Si sostiene - secondo quanto riferiscono organi di stampa - che il sindaco, Gaetano Cimmino, sarebbe stato testimone di nozze al matrimonio di un appartenente ad una famiglia malavitosa. Si evidenzia anche la presenza di parenti di esponenti della criminalità locale in Consiglio comunale e si accende un focus su appalti, concessioni demaniali, beni confiscati e assunzioni.

«Appalti, questioni urbanistiche, abusivismo, assunzioni, rifiuti, parentele. Addirittura il sindaco non solo è testimone di nozze di un esponente di una famiglia camorristica, ma le ditte dello sposo, nonché quelle afferenti al suo giro d'affari, diventano le protagoniste indiscusse negli affidi sotto soglia», aggiunge il senatore. «Il tema quindi, non sono le parentele e/o le affinità che hanno comunque un peso, ma il governo pubblico che diventa occasione di affari per questi parenti. Emerge un quadro dove le tinte non sono fosche, ma scure più del nero. Per non parlare delle inchieste Domino 1 e 2 che ci dicono che i clan hanno favorito il centro destra, e Olimpo che ci dà la mappatura dei rapporti clan, politica e una certa imprenditoria».

«C'è poco da gioire. Vero, avevamo visto bene, ma il nostro è stato un semplice lavoro ispettivo nelle prerogative parlamentari: è questo quello che un rappresentante del popolo in seno ad un consesso così importante come il Sanato, dovrebbe fare - sottolinea Ruotolo - Ora è il tempo della ricostruzione democratica di un territorio, non solo Castellammare, ma anche Torre Annunziata, sotto le macerie della corruzione e della affinità a clan che da troppi anni hanno il governo del territorio».

«È il tempo del lavoro per ricostruire una classe politica in grado di riaccendere la speranza. È il tema di come si formano le classi dirigenti.

Da vicende come quelle di Castellammare, tutti, al di là dell'appartenenza politica, dovrebbero prendere le distanze. Non c'è centro destra o centro sinistra che tenga rispetto ad una permeabilità così forte della vita pubblica che poi è il governo delle città», conclude il senatore Ruotolo.

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