Castellammare, ferita per caso a 23 anni: «Prima gli spari, poi il bruciore: io a terra nella follia notturna»

Castellammare, ferita per caso a 23 anni: «Prima gli spari, poi il bruciore: io a terra nella follia notturna»
di Dario Sautto
Lunedì 30 Maggio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 31 Maggio, 08:16
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«Ho sentito gli spari e mi sono trovata a terra per il dolore, in mezzo a tanta gente». Non ha detto molto finora Clementina D.M., 23enne del centro antico di Castellammare di Stabia, colpita per errore da un proiettile di rimbalzo durante un agguato fallito, avvenuto nella tarda serata di venerdì nella centralissima piazza Giovanni XXIII.

Il vero obiettivo del raid, secondo una prima ricostruzione degli investigatori, doveva essere il 19enne Giovanni De Pascale, piccoli precedenti, parentele che «contano» negli ambienti dello spaccio di droga dello stesso quartiere: un proiettile l'ha preso di striscio ad una scarpa, ma è rimasto illeso nonostante i quattro colpi esplosi, riuscendo a fuggire tra la folla, prima di tornare in piazza per capire cosa fosse accaduto.

Mamma di un bimbo piccolo, sui social Clementina ha pubblicato uno degli articoli che riguardano la sparatoria e alcune emoticon. Tra mille difficoltà, sul caso indagano i poliziotti del commissariato di Castellammare agli ordini della dirigente Amalia Sorrentino. Al momento non è esclusa alcuna pista: possibile che si tratti di un agguato di camorra fallito, forse per uno sgarro o comunque maturato nell'ambito della gestione dello spaccio di droga nel rione, che è solitamente appannaggio del clan D'Alessandro attraverso la famiglia Vitale, ma con il boss scissionista Raffaele Di Somma «'o ninnillo» di recente tornato libero dopo una lunga detenzione.

Un agguato fallito per il quale è stata ferita una innocente che si trovava in zona «in attesa del fidanzato», come ha lei stessa spiegato. Ma non è ancora possibile escludere alcuna pista: da quella passionale alla lite per futili motivi, come bersaglio del raid sempre De Pascale. Per il momento gli investigatori si sono trovati di fronte a un muro di omertà, anche da parte delle stesse vittime dell'agguato. Nonostante la sparatoria sia avvenuta in piazza Giovanni XXIII, a due passi dal municipio di Castellammare (di recente sciolto per camorra) e dalla villa comunale, in piena movida, tra locali aperti, ben prima delle 23, con le strade del centro in quel momento ancora affollatissime, è praticamente impossibile trovare testimoni oculari. Inoltre, i racconti «vaghi» da parte delle vittime fanno pensare anche ad altri risvolti. Non è escluso, infatti, che Clementina conoscesse chi ha sparato, così come conosce il 19enne De Pascale, e che dunque tutto possa essere maturato nell'ambito di un regolamento di conti interno del Centro Antico. Lo stesso 19enne è stato molto vago, dicendo solo di aver visto «una persona che mi sparava addosso» e di non sapere perché lo abbia fatto. Nel frattempo, Clementina resta ricoverata nel reparto di Ortopedia dell'ospedale San Leonardo di Castellammare. Nell'agguato ha riportato la frattura del perone della gamba destra: l'osso ha bloccato il proiettile, fratturandosi.

 

L'ogiva è stata recuperata e sembra compatibile con l'ipotesi che possa essere rimbalzata a terra prima di colpire la giovane. Intanto, oggi i medici decideranno se la 23enne vada sottoposta ad un intervento chirurgico oppure se la frattura possa essere trattata diversamente. Solo dopo sarà sciolta la prognosi, che al momento resta riservata. 

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