«Ho sentito gli spari e mi sono trovata a terra per il dolore, in mezzo a tanta gente». Non ha detto molto finora Clementina D.M., 23enne del centro antico di Castellammare di Stabia, colpita per errore da un proiettile di rimbalzo durante un agguato fallito, avvenuto nella tarda serata di venerdì nella centralissima piazza Giovanni XXIII.
Il vero obiettivo del raid, secondo una prima ricostruzione degli investigatori, doveva essere il 19enne Giovanni De Pascale, piccoli precedenti, parentele che «contano» negli ambienti dello spaccio di droga dello stesso quartiere: un proiettile l'ha preso di striscio ad una scarpa, ma è rimasto illeso nonostante i quattro colpi esplosi, riuscendo a fuggire tra la folla, prima di tornare in piazza per capire cosa fosse accaduto.
Mamma di un bimbo piccolo, sui social Clementina ha pubblicato uno degli articoli che riguardano la sparatoria e alcune emoticon. Tra mille difficoltà, sul caso indagano i poliziotti del commissariato di Castellammare agli ordini della dirigente Amalia Sorrentino. Al momento non è esclusa alcuna pista: possibile che si tratti di un agguato di camorra fallito, forse per uno sgarro o comunque maturato nell'ambito della gestione dello spaccio di droga nel rione, che è solitamente appannaggio del clan D'Alessandro attraverso la famiglia Vitale, ma con il boss scissionista Raffaele Di Somma «'o ninnillo» di recente tornato libero dopo una lunga detenzione.
L'ogiva è stata recuperata e sembra compatibile con l'ipotesi che possa essere rimbalzata a terra prima di colpire la giovane. Intanto, oggi i medici decideranno se la 23enne vada sottoposta ad un intervento chirurgico oppure se la frattura possa essere trattata diversamente. Solo dopo sarà sciolta la prognosi, che al momento resta riservata.