Castellammare, gazebo abusivi
non rimossi: sigilli al castello medievale

Castellammare, gazebo abusivi non rimossi: sigilli al castello medievale
di Dario Sautto
Giovedì 11 Novembre 2021, 08:33
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Da giardino incantato all'interno del Castello medievale, a vera e propria location per ricevimenti vip ed eventi, il tutto grazie a lavori abusivi realizzati senza permessi. Non era più un frutteto ma una vera struttura ricettiva, con il giardino ripavimentato per 450 metri quadrati e una serie di strutture divenute «fisse», ma costruite senza autorizzazioni. Per questo ieri mattina è scattato il sequestro di una parte del Castello medievale di Castellammare. La polizia municipale stabiese ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale oplontino su richiesta della Procura di Torre Annunziata. Sotto sigilli tre gazebo, tre strutture in ferro e una tensostruttura metallica costruiti all'interno dell'antica fortezza di via Panoramica, che nel corso dei secoli ha contribuito alla modifica del nome della città di Stabiae.

Si tratta di un bene di interesse storico-culturale sottoposto anche a vincolo paesaggistico e ambientale, dunque da preservare e valorizzare, senza modifiche strutturali. Invece, secondo le indagini, sono stati effettuati alcuni lavori in «violazione del Testo Unico in materia edilizia ed urbanistica e del Testo Unico per la tutela dei beni paesaggistici e culturali» come scrive in una nota il procuratore Nunzio Fragliasso. In poche parole, le strutture sequestrate risultano abusive, poiché realizzate in assenza di titoli edilizi abilitativi. Inoltre sarebbero state costruite su un'area soggetta a vincolo storico-culturale e paesaggistico-ambientale in assenza delle prescritte autorizzazioni.
Per questo motivo, dopo il primo sopralluogo degli agenti di polizia municipale, lo scorso 13 ottobre il Comune stabiese aveva emesso un'ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi. Analizzando la documentazione e constatando sul posto la tipologia delle strutture presenti, gli inquirenti hanno scoperto che i vari gazebo e la tensostruttura presentano «i caratteri di stabilità e di permanenza», in quanto stabilmente ancorate al suolo, corredate di impianti tecnologici e di binari di scorrimento e installate su un'area pavimentata, proprio lì dove prima c'era un giardino per una superficie complessiva di 450 metri quadrati. I vari lavori sarebbero stati realizzati, in parte, sulla scorta di un'autorizzazione stagionale avente ad oggetto «opere provvisorie e smontabili», ma la restante parte non avrebbe alcun titolo abilitativo.

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Scendendo nel tecnico, le strutture non sarebbero ammesse dallo strumento urbanistico, sono prive dell'autorizzazione paesaggistica e dell'autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Culturali, e necessitavano del permesso a costruire, mai rilasciato. Le opere abusive «hanno comportato un mutamento della destinazione d'uso rilevante, dal momento che la zona su cui insistono ha una destinazione di tipo agricolo (frutteto) e sono inquadrabili come opere turistico-ricettive». Il sequestro preventivo, scrive il gip, è stato emesso «per impedire la protrazione e l'aggravamento delle conseguenze dei reati accertati» e «per far cessare la negativa incidenza dell'uso delle strutture sull'equilibrio urbanistico e sull'ordinato assetto del territorio». In seguito a questo provvedimento, i titolari del Castello - indagati per abusivismo edilizio potranno provare a spiegare la correttezza del proprio operato.
 

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