Perse la milza dopo pestaggio,
a processo l'esattore del clan

Perse la milza dopo pestaggio, a processo l'esattore del clan
di Dario Sautto
Sabato 27 Ottobre 2018, 11:33 - Ultimo agg. 11:36
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Era stato pestato selvaggiamente in un'area di servizio, aveva perso la milza, ma aveva deciso di non denunciare perché, secondo l'Antimafia, il suo strozzino è un affiliato al clan Cesarano. Entra nel vivo il processo a Santolo Martone, 41enne di Castellammare, ritenuto uno degli esattori del clan di Ponte Persica, il quartiere al confine tra la cittadina stabiese e Pompei. Sia Martone (difeso dall'avvocato Francesco Schettino) che la vittima, un 29enne figlio di un piccolo imprenditore del settore nautico nel frattempo deceduto, sono di quella zona.

Il papà del giovane aveva contratto un debito di circa 6mila euro con Santolo. Secondo l'accusa, il 22 novembre 2015 Santolo e il 29enne si incontrarono, alla presenza di un terzo uomo ancora ignoto. Martone è la ricostruzione dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata era già andato nel capannone del papà della vittima per farsi consegnare due piccole barche e un gommone «per saldare quel debito». Ma dopo la «valutazione», aveva scoperto che non gli avrebbero fruttato più di 5mila euro. Di qui era scattata la richiesta di incontro, con il violento pestaggio, mai denunciato dalla vittima che ai medici del pronto soccorso, aveva raccontato di essere caduto da un cancello. Un secondo ricovero in ospedale portò all'asportazione della milza per il giovane. La sua compagna però, aveva inizialmente raccontato una versione ai carabinieri, poi ritrattata e rivisitata ieri mattina in aula, quando la donna è stata chiamata a rispondere alle domande del pm Giuseppe Cimmarotta.
 
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