Castellammare, il progetto Marina di Stabia in Regione con nuove case

Castellammare, il progetto Marina di Stabia in Regione con nuove case
di Fiorangela d'Amora
Giovedì 5 Dicembre 2019, 12:16 - Ultimo agg. 12:31
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Sarà discusso il prossimo 17 dicembre in Conferenza dei Servizi in Regione il progetto di Marina di Stabia. Le opere a terra del porto turistico, che prevedono la realizzazione di un’area ricettiva ma soprattutto di un complesso residenziale composto da villini e mini appartamenti, prosegue il suo iter amministrativo. Il progetto prevede di abbattere i capannoni dove un tempo si costruivano carrozze ferroviarie per fare spazio ad attività ricettive, una piazza a mare e nuove case.

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E proprio su quest’ultima idea, che prende spazio nella variante progettata dagli architetti Alessandra Fasarano e Giovanni Aurino, che nasce lo scontro. Il primo ad alzare le barricate è Tonino Scala di Leu « Marina di Stabia, ritiene superate le procedure e gli obblighi sanciti con il contratto d’Area, - scrive Scala - e richiede che si utilizzi la procedura dell’Accordo di Programma. Lei, nella sua qualità di Sindaco e di Responsabile del Contratto d’Area concorda con questa impostazione? Ritengo un atto dovuto alla città che si discuta in consiglio se gli strumenti utilizzati siano ancora validi o meno dando alla cittadinanza un’informazione certa e completa». Marina di Stabia nasceva infatti dal Contratto d’Area torrese stabiese, uno strumento che permise agli imprenditori di ricevere finanziamenti pubblici e realizzare opere che avrebbero dovuto incrementare l’occupazione, per le opere a mare ma soprattuto per quelle a terra. Un aspetto non secondario che ora - secondo l’opposizione consiliare - gli imprenditori e il sindaco dimenticano. «Come si può andare in Conferenza dei servizi senza aver prima discusso in consiglio - si chiede ancora Scala - voglio essere propositivo e dico che si potrebbe cominciare subito con la riconversione dell’area selezionando le opere che possono essere autorizzate da subito dal Comune, anche ricorrendo alla variante al Prg laddove non conformi al progetto del 2003 (ad esempio tutto ciò che riguarda il terziario e il ricettivo); e trasferire, invece, nell’accordo di programma tutto quanto - principalmente la costruzione di case, opzione sulla quale riconfermo la nostra opinione contraria – richiede necessariamente una variante al PTR e il voto del Consiglio Regionale».

Aspetti tecnici ma sostanziali che potrebbero decidere o meno il cammino di un progetto presentato la scorsa settimana anche ai residenti del rione Cmi. Un incontro pubblico per aprire il porto turistico alla città e coinvolgere i residenti che in verità nella parrocchia di Sant’Agostino hanno sfogato la rabbia per essere abbandonati da decenni. Ora che qualcosa si muove su via De Gasperi sperano che anche il quartiere ne possa ricevere benefici. Intanto da Palazzo Farnese chiariscono che l’incontro del 17 dicembre in Regione è solo un atto propedeutico: «Si tratta di una Conferenza di Servizi preliminare, convocata a norma di legge. Tutti i dati acquisiti verranno portati in consiglio comunale per la discussione e prima della conferenza effettiva che prevede l’approvazione del progetto».

Sabato invece i cancelli del porto turistico si apriranno per l'ex Ministro Carmelo Conte che arriverà a Castellammare per presentare: ‘L’Italia al tempo dei populismi”, un saggio sull’interpretazione del fenomeno populista che ne hanno dato in Italia Berlusconi, Salvini, Grillo e Renzi. Conte fornisce una lettura alla tendenza del Populismo, come malattia della democrazia,  che quando va a Governo perde sè stesso e diventa illiberale e punta sulle paure: il passato, l’Europa, l’Islam, gli immigrati, i disgraziati sociali. Come si è verificato con il governo Di Maio-Salvini. Ne discuteranno da diversi punti di vista, con il giornalista Luigi Vicinanza, Giovanni La Mura e i parlamentari Antonio Pentangelo, Arturo Scotto e Catello Vitiello.

 

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