Covid a Castellammare: pronto soccorso pieno e contagiati fermi nelle ambulanze

Covid a Castellammare: pronto soccorso pieno e contagiati fermi nelle ambulanze
di Fiorangela d’Amora
Lunedì 2 Novembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 11:02
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Ambulanze in attesa per ore nel parcheggio, a bordo pazienti contagiati da ricoverare. Il San Leonardo costretto a convertire in Covid otto posti letto riservati ai codici rossi del Pronto soccorso.

La domenica di Ognissanti a Castellammare è una guerra. Decine di persone assiepate all’esterno dell’ospedale, appoggiate alle loro auto, fissano le ambulanze ferme che ospitano i propri cari. Dal viale Europa si scorge l’ingresso del Pronto soccorso, tra le grate di ferro si vedono sei ambulanze ferme, un’altra in ingresso; autisti e infermieri sono seduti sui muretti esterni, vestono la tuta di protezione, occhiali, calzari e cuffia. Uno scenario ormai usuale anche all’esterno di un ospedale non Covid

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Fino a ieri mattina erano già ventuno i ricoverati positivi, ieri sera sono diventati trenta circa. Dopo una lunga attesa in ambulanza i pazienti sono stati sistemati nell’ala «pulita» del Pronto soccorso, i codici rossi ordinari sono stati spostati in rianimazione, i gialli accolti nei reparti. «Facendo i salti mortali - spiega Gaetano D’Onofrio, direttore amministrativo dell’Asl Na 3 Sud - e vista la necessità di allargare i posti disponibili, abbiamo dovuto prevedere un altro percorso pulito per i pazienti del Pronto soccorso, sistemando gradualmente chi era in attesa e prevedendo nuovi ricoveri in serata». 

Ogni giorno al San Leonardo è una nuova emergenza e fino a ieri era questo l’unico ospedale ancora in grado di effettuare ricoveri. «Senza la disponibilità di altri ospedali siamo costretti a portare i pazienti al San Leonardo - prosegue D’Onofrio -.

Confidiamo nei nuovi posti che dovrebbero essere allestiti al Policlinico e al Cardarelli, oltre che in alcune strutture private». In verità, proprio per il San Leonardo si attende anche la risposta del Governo per l’installazione di sei tende da montare all’esterno del Pronto soccorso come richiesto dall’Unità di crisi regionale il 30 ottobre scorso. Per ora l’accettazione dei codici rossi del Pronto soccorso sarà gestito dalla Rianimazione. 

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Attualmente, nell’ambito dell’Asl Na 3 Sud vi sono 27 ricoverati a Nola, dove un reparto è stato destinato ai Covid, ma sembra essersi arenato il progetto di riconvertire l’intero ospedale. Al Covid Hospital di Boscotrecase sono 54 i positivi ricoverati in Medicina, 20 in sub-intensiva, 8 in rianimazione. Situazione critica anche all’ospedale di Sorrento dove una donna in attesa di assistenza per un femore rotto è rimasta per ore a bordo dell’ambulanza, prima di poter essere ricoverata. Decine le chiamate al 118 rimaste inattese. I pochi posti disponibili obbligano i centralinisti a «scegliere» dove intervenire, mentre non si contano più i pazienti, sopratutto positivi, in attesa di ricovero. «Ma non è una scelta - precisa D’Onofrio -. Il 118 fa un triage telefonico, valuta le condizioni e interviene nei casi più gravi. Al nostro personale va un plauso enorme per la dedizione. Si sono tutti formati sul campo, imparando specifiche e metodi di un reparto di malattie infettive. L’assistenza non viene negata a nessuno. In tutta l’Asl abbiamo circa 200 ricoverati per Covid, altri 400 sono assistiti a domicilio grazie ai device che ci permettono di tenere sotto controllo i parametri dei pazienti».

 

Le decisioni prese per il San Leonardo fanno discutere. «Faccio un appello al sindaco, - scrive il consigliere comunale Tonino Scala - e al consiglio: serve un intervento forte, una presa di posizione unanime. Curare i pazienti nelle auto perché non ci sono posti letto ha del surreale. Per non parlare delle ambulanze ferme nel parcheggio». Al silenzio del sindaco Gaetano Cimmino, fa da contraltare la protesta pacifica inscenata ieri sera all’esterno dell’ospedale dal Pd. «C’è un malgoverno comunale ma anche regionale - denuncia Roberto Elefante presidente del Pd stabiese -, alcune decisioni andavano prese 20 giorni fa. Invece in città il sindaco è impegnato con il rimpasto e la ztl e non incide. Siamo qui per dare solidarietà al personale sanitario ed ai cittadini che in queste ore soffrono. La nostra è una presa d’atto ma anche un appello al presidente De Luca e al Pd regionale perché il caso Castellammare venga affrontato il prima possibile».
 

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