La senatrice del M5S Mariolina Castellone spinge per l'apertura di un pronto soccorso nel polo universitario: «I vertici del Policlinico della Federico II recepiscano il progetto di realizzare un pronto soccorso nella cittadella universitaria. Ci sono i fondi e la volontà dei docenti della scuola di medicina: occorre che il ministero competente intervenga per procedere con urgenza. Sono mesi che da più parti si chiede che il Policlinico della Federico II abbia un suo pronto soccorso. Esso, infatti, dispone di una vera e propria cittadella universitaria, dove sono facilmente reperibili specifiche professionalità e specializzandi; gli spazi sono ampi, ci sono numerosi padiglioni distanziati ed è evidente che sarebbe il luogo ideale per creare un pronto soccorso con percorsi covid dedicati e separati da quelli ordinari» dichiara la portavoce in Senato del Movimento.
La Castellone poi aggiunge: «Quella del Policlinico di Napoli è una eccezione in Italia, giacchè anche il polo universitario “Vanvitelli” sta attrezzando il suo pronto soccorso. Ed è ancora più assurdo che non si proceda a dotare anche il complesso della Federico II dei servizi dedicati all’emergenza urgenza, alla luce della delibera con la quale alla fine di febbraio di quest’anno, i docenti della scuola di medicina presediuta dall’ordinaria di igiene Maria Triassi, hanno sancito la nascita del pronto soccorso, per il quale erano previsti 4 milioni per le opere murarie e 2 per attrezzature e tecnologie. Questo ritardo nella realizzazione è però del tutto illogico, ancor più alla luce delle necessità evidenziate dalla pandemia, tra cui quella che il futuro personale sanitario ha sicuramente bisogno di essere formato sulle pratiche di emergenza urgenza«.
E in riferimento all’interrogazione presentata da M5S in Senato dice: «Per questo ho accolto con favore l’interrogazione presentata il 31 marzo a Palazzo Madama, volta a chiedere spiegazioni chiare sul perché il progetto non trovi accoglimento da parte dei vertici aziendali dell’azienda ospedaliera Federico II, ma anche in merito alla mancata stabilizzazione dei precari del personale sanitario da parte della medesima azienda.