Champions di sangue a Napoli, picchiati i tifosi del City: caccia alla babygang

Champions di sangue a Napoli, picchiati i tifosi del City: caccia alla babygang
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 2 Novembre 2017, 10:42 - Ultimo agg. 13:52
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Giovanissimi, violenti, pronti a tutto. Probabilmente gli stessi che si trasformano nei peggiori protagonisti delle notti agitate della movida sul lungomare. Eccolo l'identikit dei componenti del «branco» che nella tarda serata di martedì ha aggredito quattro tifosi del Manchester City giunti a Napoli per assistere alla partita di Champions League contro gli azzurri di Sarri. La polizia, che indaga sul vergognoso raid consumatosi a due passi dalla zona dei grandi alberghi di via Partenope, è sulle loro tracce e presto li identificherà. Il cerchio sta per chiudersi. «Un gesto di una violenza e di una viltà inaudita - commenterà il questore di Napoli, Antonio De Iesu - che segna e fa comprendere l'aggressività di alcuni gruppi esasperati di ultrà sui quali stiamo indagando molto attivamente».
 


Una serata da dimenticare. L'ennesima. Ma non chiamiamoli «tifosi»: perché i violenti che hanno mandato in ospedale gli inglesi, trasformando la zona di Santa Lucia in qualcosa che ricorda da vicino il Far West, poco o nulla hanno a che fare con il vero, autentico tifo. Il bilancio della notte di violenza è pesante: tre supporters inglesi e un ristoratore napoletano sono stati feriti nel corso di un'aggressione consumatasi a pochi metri di distanza dalla sede della Regione Campania. Via Santa Lucia, le dieci di martedì sera. Un gruppetto composto da quattro cittadini inglesi da poco sbarcati in città si dirige verso il ristorante «Attori e spettatori» per cenare. Dopo aver passeggiato sul lungomare decidono di mangiare una pizza. Ma sui loro passi incrociano la banda di teppisti che - dopo averli riconosciuti come tifosi del Manchester City - li seguono per alcune decine di metri e poi sferrano l'attacco.

Gli aggressori sono una decina. Tra loro anche alcuni minorenni. Tutti, comunque, giovani. La prima aggressione è verbale. Volano insulti e sputi. Gli inglesi - terrorizzati - cercano rifugio all'interno del ristorante di Santa Lucia. E qui, in loro difesa, sopraggiungono alcuni dipendenti del locale. Vola una bottiglia, che colpisce al volto uno dei componenti la comitiva britannica. A quel punto si scatena il caos. Uno dei tre inglesi si stacca dal gruppo e fugge verso via Nazario Sauro, inseguito da due napoletani.
 
Il titolare e un cuoco di «Attori e spettatori», noto ristorante della zona di Santa Lucia, sono i primi a intervenire in difesa degli stranieri. Ma quel gesto di nobile generosità costerà caro al proprietario del locale: perché uno dei teppisti lo affronta sferrandogli una serie di pugni al volto. Colpito da un diretto al naso, l'uomo viene poi ricoverato in ospedale dove gli viene riscontrata la frattura al setto nasale. Ne avrà per 25 giorni. Al pronto soccorso arrivano anche tre dei quattro tifosi del Manchester City: uno ferito da un violento colpo alla testa, il secondo con escoriazioni ad una palpebra e il terzo con una lussazione alla spalla sinistra, guaribile in un mese. Illeso invece il quarto componente della comitiva, riuscito a fuggire verso via Nazario Sauro.

Approfittando del terrore scatenato nel ristorante, il «branco», subito dopo aver messo a segno il raid, è riuscito a dileguarsi prima dell'arrivo degli agenti della Polizia di Stato. Sul posto sono arrivate le pattuglie dell'Ufficio prevenzione generale guidato da Michele Spina con i colleghi del commissariato «San Ferdinando» diretto da Maurizio Fiorillo.

Dopo aver acquisito le testimonianze delle vittime e dei testimoni, gli investigatori hanno iniziato a visionare le immagini dei sistemi di videosorveglianza stradale e di alcuni esercizi commerciali della zona. In quei fotogrammi c'è probabilmente la chiave di volta che consentirà di dare un volto ed un nome ai balordi violenti. Indagini in corso anche da parte della Digos. «Abbiamo pensato subito ad una rapina perché è successo tutto in modo estremamente rapido e violento», hanno raccontato la moglie e un dipendente del ristoratore eroe, che alla fine sono riusciti a evitare che il raid avesse conseguenze ancora peggiori. «Sono entrati tutti correndo», hanno spiegato, «e non siamo stati in grado di capire cosa stesse succedendo. Adesso speriamo solo di dimenticare tutto al più presto».

Per la cronaca, il resto della giornata di ieri non ha fatto registrare altri incidenti. A Napoli sono giunti 1080 tifosi del Manchester City, oltre a 120 ospiti d'onore al seguito del club inglese. Ma le premure per evitare ulteriori frizioni, scintille o incidenti, da parte delle forze dell'ordine sono state massime. Addirittura lungo l'autostrada Roma-Napoli la segnaletica indicava agli automobilisti diretti nel capoluogo campano di evitare la sosta in alcune aree di servizio nelle quali erano stati radunati i tifosi inglesi atterrati a Roma e poi scortati verso il San Paolo.