Napoli. Chirurgia plastica, ecco come sconfiggere le rughe: ultime tecniche di gioventù

Napoli. Chirurgia plastica, ecco come sconfiggere le rughe: ultime tecniche di gioventù
di Marisa La Penna
Mercoledì 7 Ottobre 2015, 09:54
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Lo disse il principe Mishkin ne l'Idiota di Dostoevskij. Lo ha ribadito ieri il professore Vincenzo Argenzio, chirurgo plastico alla Seconda Università, aprendo i lavori del convegno intitolato proprio alla celeberrima frase del romanzo dello scrittore moscovita: «La bellezza salverà il mondo».



Nella sala dedicata a Newton, a Città della Scienza, si è parlato di gioventù e vecchiaia, di pelle liscia e rughe, di passione e bellezza. Di selfie e bisturi. Visti da prospettive diverse. Ovvero da quella del sociologo, del medico, dello psichiatra, del chirurgo.



Un filmato, prima di entrare nel vivo del dibattito, è stato proiettato in una sala affollata da un pubblico attento e partecipativo. E così sullo schermo sono stati riprodotti volti di belle donne e corpi mutilati dalla malattia. Il cancro che devasta un seno e il chirurgo che restituisce dignità e voglia di vivere. «Perchè una donna segnata dalla malattia che cura il proprio aspetto non pensa alla morte» ha detto il sociologo Aldo Trione. La chirurgia estetica, dunque, non soltanto per rimodellare un naso o togliere i segni del tempo ma per ridare il senso della vita a chi è stato a un passo dal perderla.



Del perché biologico dell’invecchiamento ha parlato a lungo, rispondendo alle domande della giornalista Maria Chiara Aulisio, Nicola Passariello. Il medico, supportato da diapositive, ha spiegato le nuove scoperte della scienza. Tra i relatori al congresso, i professori Persichetti e Canonico con il biologo Luigi Iorio.



Ma quale categoria di donne fa riferimento a quella chirurgia plastica che stravolge e massifica i volti? Ha sentenziato il neuropsichiatra Luigi De Maio: «Quelle non appagate dal punto di vista relazionale».

«Il vero problema è l’accettazione di sè stessi. Se il bambino non è stato accettato, se sua madre non gli ha dato carezze, mille riconoscimenti nella vita non lo appagheranno, non basteranno a colmare quel vuoto» ha precisato il neuropsichiatra.



Infine il professore Argenzio ha raccontato delle nuove tecniche della chirurgia plastica, del «ringiovanimento globale nel rispetto dell’identità». Illustrando una nuova combinazione di filler, fili, tossina botulinica, laser e staminali.





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