Bambino travolto e ucciso sul marciapiedi, il papà: «L'assassino deve pagare, serve una pena esemplare»

«Non posso nascondere il senso di abbandono che provo rispetto alle istituzioni. A cominciare dal sindaco»

Ciro Carezza col figlio Christian
Ciro Carezza col figlio Christian
di Melina Chiapparino
Martedì 3 Gennaio 2023, 11:00 - Ultimo agg. 14:25
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La vita di Christian Carezza era sbocciata solo da tre anni quando è stata spezzata da un'automobilista. Il piccolo, investito lo scorso 25 giugno mentre era sul marciapiede con la madre e il fratellino 12enne, è una delle sei vittime della strage di investimenti pedonali avvenuta, a Napoli, nel 2022. «La tragedia dei tanti morti sulle strade» è un'emergenza a cui il presidente della Repubblica ha voluto dedicare attenzione nel suo discorso di fine anno ma per Ciro, padre di Christian, l'appello di Mattarella «non basta per far cambiare le cose».

Condivide le parole di Mattarella ma perché non bastano?
«L'appello alla guida con prudenza e al rispetto delle regole, è doveroso ma lo Stato deve fare di più e cambiare le leggi che sono il vero strumento per responsabilizzare automobilisti e motociclisti.

Servono pene certe ed esemplari, senza possibilità di patteggiamenti o riti abbreviati, per i casi di omicidi stradali come quello di mio figlio e degli altri pedoni che hanno perso la vita. Non mi riferisco a tutti gli incidenti stradali ma, specificatamente, a quelli dove hanno perso la vita pedoni a causa del mancato rispetto delle regole. Senza galera per i responsabili, non cambieranno mai le cose».

A che punto è il procedimento giudiziario per la morte di Christian?
«Mio figlio è stato ucciso mentre si trovava sul marciapiede sotto il balcone di casa nostra, a Fuorigrotta. Era mano nella mano con la mamma e il fratello più grande quando un auto l'ha travolto. Mi sarei aspettato, da parte dei magistrati, una maggiore sensibilità per noi familiari dal momento che l'investitore abita nel quartiere, a pochi passi dalla nostra abitazione ma non c'è stato alcun provvedimento per il suo allontanamento. Ogni giorno vedo il posto dove è morto Christian e posso incontrare l'uomo che l'ha investito. Sono in attesa di iniziare la causa».

Il Mattino ha chiuso l'anno con una dedica del direttore, nel suo editoriale, alle vittime degli investimenti. Chi le sta vicino?
«Ringrazio il direttore per l'attenzione che ha dedicato a Christian e a tutte le altre vittime degli investimenti a Napoli perché non devono essere dimenticati. Le loro morti sono state devastanti per le famiglie ma non saranno vane se riusciremo a ottenere maggiore sicurezza stradale e una giustizia che garantisca pene severe e certe per i responsabili. Nonostante questo, però, non posso nascondere il senso di abbandono che, invece, provo rispetto alle istituzioni a cominciare dal sindaco della mia città che non si è mai presentato ad una manifestazione per Christian».

Che manifestazioni ha organizzato?
«Ho partecipato a tutti i cortei per le vittime della strada a Napoli e lo scorso 19 dicembre, giorno in cui Christian avrebbe compiuto 4 anni, abbiamo organizzato un sit-in in via Ronchi dei Legionari, dove è stato investito. Alla manifestazione hanno preso parte anche le sue maestre e la comunità scolastica che frequentava ma non ho visto nessun rappresentante istituzionale. L'unico a supportarci, è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli che era presente e sta portando avanti una battaglia per l'inasprimento delle norme in merito agli investimenti pedonali».

Lei e sua moglie, avete altri due bimbi, di 15 e 12 anni. Come state affrontando la quotidianità?
«La morte di Christian mi ha ucciso. Mia moglie non esce più fuori al balcone sotto il quale il piccolo è stato investito. Entrambi ci sforziamo di dare il meglio per i nostri due figli ma, anche loro hanno avuto bisogno di aiuto e ci siamo affidati ad uno psicologo. Per questi motivi, vorrei che tutta la nostra sofferenza e le conseguenze tragiche della morte di Christian, fossero ben presenti alla coscienza di chi giudicherà la responsabilità dell'accaduto».

Cosa si aspetta dal 2023?
«Non mi aspetto più nulla dalla vita perché non potrò avere indietro Christian. Vivo giorno per giorno ma quello che pretendo, ora, è giustizia e il massimo della pena per chi ha sbagliato». 

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